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Elsy Aparicio, in Italia la creatività latino-americana è di casa

Nata in Bolivia, a La Paz, Elsy Aparicio vive e lavora a Roma da oltre 20 anni. Le sue radici latinoamericane e le esperienze maturate in vari settori professionali – che spaziano dal giornalismo all’organizzazione di eventi (Fashion Producer) per culminare nella moda – fanno di lei un ponte di creatività e cultura l’Italia e l’America Latina, in uno scambio continuo di competenze e innovazioni. AVANGUARDIE MIGRANTI l’ha incontrata nella città eterna, per un’intervista a tutto tondo sul suo percorso professionale, i progetti in cantiere,

Elsy, quale formazione professionale hai seguito?

Sono una giornalista che ha svolto la professione fino al 2016 scrivendo articoli su quotidiani, settimanali, riviste e magazine e come inviata speciale per alcuni canali TV e Radio del mio paese. Parallelamente ho coltivato la passione per la moda che ad oggi assorbe completamente il mio impegno professionale. Sia per formazione che per esperienze lavorative vengo dal settore delle Public Relations e Organizzazione eventi. 

Qui in Italia ho realizzato alcuni corsi in altri ambiti, dal Web Design, Mediatore Civile e Culturale, ed infine un Master in Fashion Stylist presso la prestigiosa Accademia Koefia.

Sei ambasciatrice della moda latinoamericana in Italia. Raccontaci del tuo lavoro?

Grazie per la definizione di Ambasciatrice, mi ci ritrovo e mi lusinga.  Il mio lavoro consiste nell’organizzare eventi e manifestazioni per offrire alla Moda Latinoamericana una vetrina nella Capitale dell’Alta Moda, Roma, fatta di luoghi e contesti esclusivi dove mostrare le proprie creazioni attraverso format unici ed originali dedicati ai Fashion Designer Latinoamericani.  

Dal 2009 operiamo in questo contesto organizzativo in cui ogni evento Moda è immaginato come un “viaggio” ideale tra realtà diverse, realizzato attraverso collaborazioni con altri contest ed organizzazioni o in maniera indipendente, progettando e realizzando dalla A alla Z i nostri eventi.

Nel 2019 dopo 10 anni di lavoro siamo riusciti a realizzare un “nostro” grande evento per collaudare e misurare le nostre conoscenze e capacità nel settore Moda con un progetto che oggi portiamo avanti con il marchio LATIN AMERICAN FASHION (LAF): si svolge ogni anno all’interno del Calendario estivo della “Settimana della moda Altaroma”, con 3 giorni di full immersion nel mondo latino e le sue creazioni di moda. Anche nel 2020 siamo già al lavoro per offrire nuovamente al pubblico italiano uno show unico nel suo genere, con l’obbiettivo di superare standard e aspettative generate dal LAF 2019.

Come LAF la nostra Mission è quella di promuovere la Moda Latinoamericana in Italia ma allo stesso tempo essere un ponte per gli stilisti italiani che vogliono affacciarsi verso Latinoamerica. Grazie al nostro team siamo in grado di organizzare eventi ed incontri istituzionali ed imprenditoriali accompagnando aziende, operatori e stilisti italiani nella promozione dei propri brand nel continente latino americano.

Il nostro staff si avvale di professionisti del settore, fashion consulting per i paesi latinoamericani, coreografi, fotografi, modelle, make up artist, ufficio stampa, tutti professionisti indipendenti con i quali, in maniera flessibile ed efficiente, costruiamo la squadra giusta per rispondere in maniera efficace alle esigenze di ciascun singolo evento da noi organizzato.

LAF, inoltre, per una migliore e qualificata realizzazione delle proprie attività, può contare su consolidati rapporti istituzionali e diplomatici sia italiani che latinoamericani, attraverso Accordi di Collaborazioni e Patrocini come FEDERMODA, IILA – Organizzazione Internazionale Italo – Latinoamericana, Camera Innovazione e Moda Paraguaiana, Conglomerato Tessile Boliviano, ed altre ancora.

La moda italiana è aperta alle stiliste ‘straniere’? E’ multiculturale?

La moda italiana è molto aperta agli stilisti stranieri, molto accogliente e disposta a condividere la grande conoscenza del mestiere con altre realtà e culture internazionali. La moda Italiana è anch’essa molto contaminata pertanto può essere definita multiculturale: lo vediamo costantemente sulle passerelle di Milano, Roma, Firenze con l’arrivo di creativi stranieri dove l’interscambio è di casa. La Multiculturalità nella moda arriva in Italia principalmente durante la settimana della moda, in cui accade di tutto, dalla fusione tra culture, la manualità tradizionale e artigianale, tessuti innovativi, le creazioni impensabili fino alle collezioni più innovative e creative. Basta vedere quello che gli stilisti presentano in quei giorni per rendersi conto che il mondo della moda è vasto e c’è ancora tanto spazio per tutti.

Quando vai a lavorare nel tuo paese di origine e in America Latina, cosa porti del ‘Made in Italy’?

Di recente sono stata in Bolivia, invitata come relatore alla Conferenza Internazionale del Conglomerato Tessile Boliviano. Per l’occasione ho presentato oltre al mio modello organizzativo, tutta l’esperienza che l’Italia mi ha consentito di acquisire in questi anni di lavoro. Ovviamente, porto insieme a me uno stile diverso di vivere, di vedere la moda perché anche questo fa parte del ‘Made in Italy’.

A quali eventi di moda partecipi in Italia? In America Latina?

LAF è un’organizzazione aperta a diverse collaborazioni: abbiamo instaurato un Accordo di Collaborazione con la Cosenza Fashion Week in Calabria, un Accordo di Partnership con Becool Magazine a Milano, e siamo prossimi a firmare un Accordo di Collaborazione con Barolo Fashion Week a Torino. In America Latina ad oggi abbiamo siglato Accordi di Partnership con la Fashion Week del Paraguay, Bolivia, Messico, Ecuador e stiamo sviluppando la nostra rete di relazioni per aprire altri canali con Perù, Colombia ed Argentina.

In termini di materiali, a cominciare dalle stoffe, quali innovazioni più interessanti hai trovato nel continente latinoamericano?

L’America Latina ha delle materie prime che sono uniche come l’alpaca, tessuti fatti tutti a mano in grandi telai come anticamente in Italia, ma con una differenza sul design con trame uniche nel loro genere per colori e forme. La materia prima che l’America Latina produce è indiscutibilmente di altissima qualità, ma rispetto al mercato europeo quello che è carente è il design. Proprio per colmare questa lacuna LAF  – attraverso le propria organizzazione, progettando e realizzando eventi – ha come obbiettivo di mettere a fattor comune carenze, esperienze, culture, produzioni e opportunità, configurandosi come hub di incontro tra produttori italiani e produttori latinoamericani accomunati tutti da un’unica lingua: la Moda.

Ci racconti del progetto moda e food che stai portando avanti da anni…

Il progetto nasce insieme alla Fiera Mediterranea Wine & Food che organizza la Filiera Agricola Italiana FAGRI a Napoli presso la Mostra D’Oltremare, dove al LAF è stata affidata la progettazione e realizzazione, nell’ambito della tre giorni fieristica, di un evento MODA. Abbiamo così proposto e progettato un Concorso a tema, ispirato alla produzione Agricola, al food e alla moda sostenibile dando forma così a AgriCouture “Coltivando la moda”, indirizzata a tutti gli stilisti italiani ed internazionali. Le parole d’ordine in questo caso sono la sostenibilità, l’innovazione, le alternative artistiche del settore, e ovviamente tutta la creatività che possa offrire il FASHION FOOD.

A fine Giugno a Napoli si è svolta la GREEN CARPET FASHION WEEK, concorso e gran gala di Moda sostenibile – nel contesto della “Mediterraneo Wine&Food and Travel” – ideato ed organizzato proprio da me e dal mio team.

Sogni nel cassetto

Diventare la referente per la moda Latinoamericana in Italia e quella per gli stilisti italiani che vogliano internazionalizzare le proprie attività, costruendo ed allacciando rapporti con il Continente Latinoamericano e i Caraibi.

Qual è il tuo capo di abbigliamento preferito? Colori? Stilista preferito?

Come quasi tutte le donne amo le calzature in tutte le sue forme e colori, personalmente opto per i tacchi, forse perché la mia altezza mi obbliga quasi sempre ad usarli. 

L’indumento che nel mio armadio non può mancare è il mitico tubino nero, come penso non dovrebbe mancare in quello di ogni donna. Un colore che adoro è il blu, in tutte le sue sfumature.

Il mio stilista italiano preferito è Valentino, mentre quelli latinoamericani sono Narciso Rodriguez e Carolina Herrera.

Questi tre sono nomi storici, ma personalmente ammiro molto i nuovi fashion designer, con molti emergenti che sono ormai promesse della moda internazionale. E qui potrei fare tanti nomi, ma li tengo per me…. per non fare torno a nessuno.

Un piatto, un film, un libro, un disco: la selezione di Elsy

Anche qui metto a confronto un piatto italiano con uno latino (boliviano di casa mia) magari perché sono due grande cucine che amo entrambi.  Italia – Pizza o pasta con funghi porcini.  Bolivia – Saltegna, una specie di fagottino come un piccolo calzone, ripieno con la carne al sugo poco piccante al forno. Amo la lettura, prima leggevo moltissimi romanzi e libri di storia. Tra tanti, uno che in particolare mi è rimasto impresso è “Il Manuale del guerriero della luce” di Paulo Coelho, lo consiglio vivamente.

Sul versante musica ammiro molto Fiorella Mannoia e mi piace il suo album “Combattente”, nel quale mi sono sentita rappresentata e mi identifico. Se dovessi selezionare brani da ascoltare, sarebbero un mix tra romantici, latinoamericani, persino qualche rock alternativo, anche jazz. Una vera insalata musicale, perché amo la musica in tutte le sue sfumature.

Seguite Elsy e LAF su Facebook: LATINAMERICANFASHIONITALY/

Photo Credit: ©David Di Nardo

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