
“Le parole dell’umanità”, un libro antidoto
Consulente di comunicazione, stilista, blogger, imprenditrice, attivista: non c’è un’etichetta che basti definire Aida Aicha Bodian, 33 anni, afroitaliana di origine senegalese. Dopo averla incontrata lo scorso settembre alla Afro Fashion Week di Milano, ora presentiamo il suo ultimo progetto….letterario e di umanità.
Aida, dopo il tuo brand di moda Nebua e Melanin Happy, ora anche un libro. Sogno nel cassetto o esigenza nata dal quotidiano spesso e sempre meno umano?
Diciamo un po’ tutte due. Mi piacciono i libri e il potere speciale, unico che hanno. Come qualcuno di voi sa già, mi piace scrivere o meglio buttare giù pensieri relativi al mio stato d’animo e non. In un determinato momento della mia vita avevo bisogno di dire e condividere qualcosa assieme agli altri. Un’esigenza? Sicuramente. Il periodo che stiamo vivendo oggi non è tra i più facili, almeno non per la mia generazione: crisi economiche, crisi naturali, crisi umane. Credo che ci sia bisogno di speranza, di bellezza, di semplicità, empatia e di altre tante cose. Adoro le parole, le loro etimologie e significati. Il mondo ne è pieno, alcune intraducibili, che racchiudono concetti straordinari che solo l’essere umano sa offrire. Ecco la scrittura per me è uno strumento molto utile, che mi permette di esprimere stati e emozioni che a voce farei più fatica. Quindi ho preso carta e penna in mano e ho iniziato a creare.

Ci racconti della genesi e progettazione di “Le Parole dell’umanità”
Tutto à iniziato con la ricerca di creare qualcosa che trasmettesse un senso d’unione. Ho scelto alcune parole che secondo me un po’ mancano di considerazione. Speranza, amore, ciao, benvenuto! E poi ancora grazie, aiutami, pace, provaci. Unico, bellezza, perdonami, sorridi, luce. Senza dimenticare gentilezza, educazione, rispetto, coraggio, umiltà, dignità, empatia. Ti ascolto, vivi davvero, futuro, restiamo umani. Ho chiesto ad amici, conoscenti di tradurmeli inizialmente nei vari dialetti italiani e successivamente in altre lingue europee, africane, asiatiche, etc. Per quanto fosse interessante analizzare l’origine, la somiglianza di alcune dialetti ho notato una certa difficoltà nel riportare trascritti le varie parole, in quanto la bellezza dei nostri italiani sta appunto nella pronuncia che cambia da una regione all’altra, se non da una città all’altra. Mi sono quindi concentrata sulle traduzioni nelle principali lingue del mondo. Ho chiesto poi a Nicola Grotto, un fantastico artista e amico, di rappresentarli in quello che è uno dei suoi migliori talenti. Classe 87, veneto come me, Nicola ha la passione per il disegno e la pittura che sviluppa fin da piccolo. Dopo aver concluso gli studi comincia un percorso da autodidatta che lo porta, negli anni, a perfezionarsi nel mondo del ritratto. I soggetti che predilige sono i bambini. La ricerca della spontaneità nelle loro espressioni è il suo obiettivo principale, quasi a cercare di fermare su tela emozioni e atteggiamenti che inevitabilmente perdiamo nel tempo, ma che sono fondamentali, nell’arte come nella vita. Gli ho chiesto di collaborare in questo progetto e lui ha accettato entusiasta.
“Nel mio modo di dipingere cerco sempre di sviluppare pensieri più profondi attraverso immagini semplici e d’impatto, per questo appena Aida mi ha contattato per propormi l’idea de “Le Parole dell’umanità” ho trovato il progetto perfettamente in linea con quella che è la mia filosofia. Non sono un illustratore, dipingo principalmente su tela, le “illustrazioni” de “Le Parole dell’Umanità” sono infatti una serie di tele, ognuna delle quali rappresenta una Parola. In un mondo sempre più digitale e bombardato da immagini e video, lavorare su Parole, in apparenza semplici, e tentare di rappresentarle dipingendole a mano può sembrare “non al passo coi tempi”.
Al contrario sono convinto che la componente umana e quindi l’UMANITA’ sia un valore fondamentale e imprescindibile, ciò che ci rende unici in un mondo digitale e automatizzato, ciò che ci accomuna tutti senza distinzioni. Mi piace pensare che “Le parole dell’umanità” sia un manuale d’istruzioni universale per imparare, se mai l’avessimo scordato, a vivere in armonia con gli altri e prima ancora con noi stessi”.

Quanto c’è di Aida dentro queste parole?
Quasi tutta direi. Sono parole mie nel senso che sono la base per la mia vita personale e anche professionale. Mi piace fare rete e scambiare opinioni su diverse corse. Ascolto molto e ho notato che alla fine sono parole pensate da tante altre persone. Una buona esperta di comunicazione sa che le parole sono importanti quanto le immagini e che spesso è meglio concentrarsi sull’essenziale nei messaggi. Volevo creare qualcosa di semplice, immediato, colorato e di facile lettura. Da qui è nata la struttura del libro. 23 parole, per ognuna di esse 24 traduzioni, una ricerca del significato, una illustrazione e un pensiero su cui riflettere. A completare il tutto, il lavoro preciso di impaginazione delle ragazze dello studio di comunicazione e grafica “Le Maus” di Reggio Emilia, con le quali ho avuto in passato il piacere di collaborare. Mi piace condividere i miei progetti, coinvolgere diverse persone, realtà, arti. Le parole dell’umanità in questo ci stanno riuscendo.
A chi ti rivolgi?
Mi rivolgo ai grandi; siamo noi adulti che dobbiamo ritrovare la nostra umanità. I bambini lo sono sempre, puri. E’ quando si inizia a diventare grandi che tutto cambia. Ammetto che il libro si inspira un po’ a “Il piccolo principe” nell’utilizzo di frasi, concetti semplici ma non banali in grado di farci rivalutare il senso delle nostre azioni, parole, il senso della nostra umanità. Il fantastico lavoro di illustrazioni di Nicola Grotto rende il libro adatto anche ai più piccoli.

Mission del libro?
Questo libro vuole essere una sorta di manuale, un memorandum delle parole dell’umanità, di quelle piccole espressioni che ci hanno insegnato quando eravamo bambini ma che crescendo, con il tempo, un po’ abbiamo dimenticato. Piccole azioni da riscoprire, gesti che fanno stare bene noi e gli altri. In ogni parte del mondo siamo capaci di dire queste parole, comprendiamo il loro significato nonostante le nostre differenze. Le lingue possono sembrare dei muri, ostacoli insormontabili legati alle differenti tradizioni. C’è però una lingua che siamo o dovremmo essere tutti capaci di comprendere: quella del cuore, dell’umanità. Questa è una lingua universale che ci aiuta a stare bene nel mondo, ad avvicinarci all’altro, a scoprirlo, a conoscerlo. Il libro è una base, un progetto per tornare all’umanità con quello che più umano abbiamo: le parole.
Come possiamo sostenere il progetto e vederlo realizzato?
Ho scelto lo strumento del crowdfunding https://www.produzionidalbasso.com/project/le-parole-dell-umanita-the-words-of-humanity/ perché lo trovo molto in linea con il progetto, un mezzo che permette di partecipare attivamente e globalmente ad un nuovo tipo di comunità economica. Ho lanciato cosi la raccolta fondi per coprire le spese di grafica e impaginazione, produzione, stampa e spedizione del libro. La campagna si conclude il 16 Febbraio 2020 e sarebbe bello poter veramente riuscire a trasformare questo progetto mio, di Nicola, delle ragazze dell’agenzia Le Maus, ma non solo, il progetto di tante altre persone che ci credono e ci supportano, in un qualcosa di reale. Basta un preordine con una donazione di 15 euro per ricevere questo libro direttamente a casa vostra.
C’è un proverbio africano che trovo il linea con lo stile del progetto che dice cosi:
“Se vuoi andare veloce, vai da solo. Se vuoi andare lontano, vai insieme!”
Le parole dell’umanità possono andare lontano, grazie al lavoro e contributo di tutti voi.
Puoi seguirla su Afrital Girl e www.aidabodian.com
Photo Credit: © Aida Aicha Bodian – Nicola Grotto