
Sulle tracce di Silvia Romano, a un anno dal rapimento
E’ passato un anno da quel 20 novembre 2018, il giorno in cui la giovane cooperante italiana Silvia Romano è stata sottratta alla sua attività umanitaria a Chakama, in Kenya. Da allora sul suo rapimento si sono susseguite ricostruzioni, speculazioni, fake news, intramezzate da qualche spiraglio di speranza per una sua prossima liberazione, che ad oggi non si è purtroppo verificata. In realtà un anno dopo la vicenda appare ancora molto intricata, mentre qualcuno ha optato per il silenzio, o peggio per provocazioni oscene sui social…
Il libro firmato dal giornalista Angelo Ferrari, da pochi giorni in libreria, nasce proprio dalla necessità di fare luce sul rapimento della 24enne milanese, di rispondere ad una serie di interrogativi oltre che tenere viva l’immagine del suo volto sorridente . “Silvia. Diario di un rapimento”, edito da People, con copertina di Mauro Biani, è il frutto del lavoro quotidiano di Ferrari, che in maniera completa e minuziosa ricostruisce in forma di diario quei lunghissimi giorni trascorsi da quel fatidico 20 novembre alle ore 20, di un anno fa. Il giornalista, con alle spalle una lunga esperienza di corrispondente ai quattro angoli del continente africano, ha seguito il caso sin dall’inizio.
Un libro diario che va oltre la ricostruzione giornalistica del caso: con il suo lavoro Ferrari restituisce un po’ di quella umanità annegata nelle polemiche politiche, che in questi mesi hanno strumentalizzato una vicenda dolorosa – emblematica delle contraddizioni dei nostri tempi – scivolata progressivamente verso una diffusa disattenzione.

“E’ una occasione di sensibilizzazione dell’opinione pubblica nei confronti di Silvia Romano e anche di se stessa, rispetto al modo che ha di affrontare le cose e di parlarne. Crediamo che non si debbano gettare le sorti della giovane cooperante nella polemica tra le varie fazioni politiche e chiediamo rispetto nei confronti suoi e della sua famiglia” si legge in una nota della casa editrice People.
“Riportare a casa Silvia Romano, in questo senso significherebbe anche rimettere le cose a posto nei confronti di chi in Africa opera, offrendo aiuto a chi ne ha più bisogno, rischiando molto di più di chi si permette di commentare sui social. Vederla libera sarebbe una gioia e una liberazione per tutte e tutti noi” sottolineano l’autore e l’editore. In occasione della sua uscita, il 14 novembre, il volume è stato aggiornato con gli ultimi sviluppi della vicenda.
Angelo Ferrari, giornalista professionista dell’Agenzia Italia (AGI) che si occupa del Desk Africa, è stato per anni corrispondente dall’Africa centrale, da dove ha seguito le grandi tragedie del continente, dal genocidio in Ruanda alla guerra civile in Somalia, ma non solo. Ferrari ha già firmato altri libri tra cui Hakuma Matata, la globalizzazione galoppa mentre l’Africa muore (2002), Africa Gialla, l’invasione economica cinese del continente africano (2008), Le nebbie del Congo (2011), Il mondo di Jordy, il viaggio di un reporter e di un ragazzo di strada nel cuore dell’Africa (2014).
Photo Credit: ©People – Silvia Romano