
A Venezia scultura per un mondo più umano
Mancano pochi giorni alla chiusura della Biennale di Venezia 2019, ma fuori dal circuito internazionale c’è un’opera emblematica da non perdere per chi non l’avesse ancora vista: Building Bridges. La gigantesca installazione firmata Lorenzo Quinn, che sorge presso l’Arsenale Nord, è costituita da sei coppie di mani che partono dai due argini per intrecciarsi e formare un ponte. Una scultura monumentale, alta 15 metri e lunga 20, che celebra valori universali dell’uomo. Amicizia, saggezza, aiuto, fede, speranza e amore: valori che insieme costituiscono un messaggio di pace e di comunanza, atto a permettere l’incontro tra culture e il superamento delle divisioni.
Questa è l’opera più grande mai realizzata da Quinn, figlio dell’attore Anthony, e la scelta di Venezia non è stata casuale. “E’ una città patrimonio mondiale ed è la città dei ponti. È il luogo ideale per diffondere un messaggio di unità mondiale e pace in modo che molti di noi in tutto il mondo costruiscano ponti con gli altri piuttosto che muri e barriere” ha spiegato l’artista. “Dobbiamo unire le nostre mani per fare qualcosa. Si tratta del futuro dei nostri figli, delle generazioni future, si tratta di umanità” ha dichiarato il 52enne Quinn al quotidiano britannico Telegraph.

Due anni fa lo scultore si era già fatto notare con un’altra sua installazione intitolata Support: due mani gigantesche che uscivano dalle acque torbide di Canal Grande per sorreggere un palazzo storico nei pressi di Ca’ d’Oro. Un’opera dal grande impatto visivo, una delle più popolari e fotografate della Biennale 2017, con la quale l’artista lanciò un messaggio forte di sensibilizzazione sui cambiamenti climatici, i suoi effetti su Venezia, ma più in generale sul pianeta e sull’uomo. Prosegue su questa strada e ancora una volta ha voluto trasmettere un suo messaggio universale, per un futuro migliore per l’umanità, ripartendo dalla città lagunare.
Centrale la rappresentazione delle mani, tratto stilistico caratteristico dell’opera di Lorenzo Quinn. E’ con le mani che l’artista crea opere visibili a tutti indistintamente, dal vivo o tramite diversi canali. E’ anche con le mani, sottolinea lui stesso, che “possiamo fare il bene e il male, diamo piacere e sofferenza, accarezziamo i nostri figli e osteggiamo i nostri nemici. Sono uno strumento fondamentale per agire, per lavorare, costruire qualcosa, come singoli e come comunità”.
Photo Credit: © Lorenzo Quinn – François de Nodrest / Pantchoa su Flickr