
Payal e Nikhil, arricchire l’Italia con i colori dell’India
“Lavorare tutti insieme per fare dell’Italia un paese più prospero”: questo l’augurio per il Dipavali, la Festa della Luce induista, di Nikhil Aggarwal, imprenditore indiano stabilito nel milanese dal 2001. A fargli eco, la moglie nonché socia in affari, Payal, che per il Natale degli induisti ci regala un messaggio di speranza e positività: “Buona luce, Happy Dipavali a tutti! In fondo al tunnel c’è sempre una luce”.
Positiva è la loro storia di immigrazione in Italia, dove dall’India hanno portato know how e imprenditoria nel campo della moda e dell’informatica. Sono riusciti a superare una serie di ostacoli e cavilli burocratici e oggi nella sede italiana del loro marchio di moda impiegano una ventina di persone.

Una storia che ha inizio nel 2001 quando Nikhil, laureato in ingegneria meccanica negli Stati Uniti, detentore di un Mba e imprenditore nel paese di origine, decide di guardare in direzione del mercato europeo, scegliendo l’Italia “patria della moda” per impiantare la propria azienda. “L’Italia è famosa nel mondo per le sue eccellenze nel campo della cultura in generale e della moda in particolare, di cui Milano ne è la capitale. Così 18 anni fa abbiamo operato una scelta strategica importante: aprire un’antenna della nostra azienda Bhartiya Fashion per essere più vicini al mercato europeo” racconta Nikhil ad AVANGUARDIE MIGRANTI, arrivato in Italia regolarmente per lavoro, con in mano un progetto imprenditoriale.
L’anno dopo si è sposato con Payal, laureata in design, specializzata in architettura, che nel 2003 l’ha raggiunto a Milano con una pratica di ricongiungimento familiare. Dalla loro unione è nato un figlio, oggi 14enne, studente della British School nel capoluogo lombardo.

“Abbiamo dovuto superare lo shock iniziale della lingua, della grande differenza sociale e culturale, ma soprattutto la complessità della burocrazia. A noi è risultato molto difficile fare le cose più piccole, figuriamoci lanciare un’attività imprenditoriale. Ma abbiamo tenuto duro e piano piano siamo riusciti a raggiungere il traguardo” prosegue Nikhil, alla guida di un’azienda internazionale di moda, una di quelle leader in India, con 10 mila dipendenti, e da qualche anno in crescita anche sul mercato europeo.

“Nelle nostre fabbriche lavoriamo tutte le stoffe oltre alla pelle e produciamo capi di abbigliamento per firme internazionali del retail e dell’alta moda. Nell’ufficio di Segrate per il nostro brand ci sono i nostri stilisti e i commerciali” riferisce Payal.
Quando le chiediamo come ama vestirsi, Payal ci risponde che le piace cambiare e si veste in funzione delle circostanze, del luogo in cui va, ma “nel mio look amo avere una impronta indiana, che possono essere anche solo con i gioielli che indosso. Quando celebriamo le nostre feste, ovviamente scegliamo vestiti indiani che ricordano le nostre origini, e lo stesso quando frequentiamo la nostra comunità qui in Italia”.
Il loro figlio 14enne, ci racconta Payal, si sente confuso sulla sua identità e in base al luogo in cui si trova si sente più italiano, più indiano ma anche inglese.
“La diversità culturale è sempre una ricchezza, ma per viverla bene va integrata a quella italiana. E per l’Italia questo interscambio culturale è un fattore di arricchimento, di crescita. Siamo convinti che le origini che portiamo con noi sono positive anche per l’Italia su un piano umano, culturale ed economico. E per superare le barriere, le difficoltà iniziali in un paese diverso da quello di origine, come è successo a noi, è molto importante il sostegno della tua comunità di appartenenza” sottolinea Nikhil.
“Siamo in un mondo sempre più globale. Stati Uniti, Canada e Gran Bretagna hanno saputo integrare le diversità, un processo che ha portato loro a conseguire risultati molto importanti. Anche l’Italia può imboccare la stessa strada di successo. Piano piano anche qui le cose stanno cambiando: in Italia stiamo portando l’industria cinematografica indiana di Bollywood e anche nel settore della moda c’è crescente curiosità ed interesse nei confronti di stoffe diverse, di capi orientali che possano arricchire la solida tradizione italiana” dice ancora Nikhil.
E per incoraggiare chi come loro è ‘straniero’ in Italia, per dare una mano a chi ha scelto di migrare, Payal e Nikhil hanno messo su una piattaforma informatica intelligente che raccoglie informazioni, consigli in vari ambiti, condivide le esperienze e aiuta le persone a mettersi in rete.
www.connexun.com è una comunity network, un aggregatore di notizie e informazioni in 36 lingue diverse per aiutare chi lo consulta a superare i problemi pratici della vita quotidiana. Al progetto di start up, ancora in fase di lavorazione, hanno aderito sei università e si connettono già 20 mila utenti.
Photo Credit: © Nikhil e Payal Aggarwal – Bhartiya Fashion