
Alicia Alonso, eterna étoile cubana
La leggenda della danza classica cubana e mondiale, Alicia Alonso, se n’è andata in punta di piedi a 98 anni. Negli ultimi mesi si era aggravata la patologia cardiovascolare di cui soffriva, ricoverata nell’esclusivo ospedale militare dell’Avana, il Cimeq, era stata costretta a rinunciare alla direzione della Ballet Nacional de Cuba da lei fondata nel 1948.
Donna passionale dallo spirito indomabile, la diva del balletto è stata testimone dei momenti salienti della storia del secolo scorso, che ha attraversato con l’innata eleganza, la forza e il coraggio che l’hanno sempre contraddistinta.
Sin da piccola Alicia Alonso – nome d’arte di Alicia Ernestina de la Caridad del Cobre Martínez Hoyo – nata all’Avana il 21 dicembre 1920, ha dato prova di determinazione e grande talento, quando ancora bambina ha cominciato a studiare danza. A 15 anni si sposò con il partner, il ballerino Fernando Alonso, e adottò il nome di Alicia Alonso. A 17 anni, dopo aver vinto un’audizione, partì alla volta degli Stati Uniti dove, nel 1939, entrò a far parte dell’American Ballet Caravan, precursore dell’attuale New York City Balle, fondata da George Balanchine. Il suo esordio sul palco lo preparò in una sola settimana di prove, chiamata a sostituire la collega Alicia Markova che si era ammalata. Tecnica impeccabile e straordinaria presenza scenica sin dalla prima esibizione nel ruolo di Giselle le assicuro lungo la sua brillante carriera un successo e una popolarità ai massimi livelli.
A 19 anni diventò parzialmente cieca: si aiutò con le luci per orientarsi sulla scena, chiedendo inoltre ai partner artistici di trovarsi esattamente là dove lei pensava che si trovassero. Nella prestigiosa e nuovissima compagnia new yorkese passò i migliori anni della sua carriera di ballerina interpretando i grandi ruoli del balletto classico. Nominata étoile, avrà l’occasione di lavorare con i più grandi coreografi del tempo: Michel Fokine, George Balanchine, Léonide Massine, Bronislava Nijinska, Antony Tudor, Jerome Robbins e Agnes de Mille. Le sue versioni dei grandi balletti classici divennero note a livello internazionale: all’Opéra national de Paris (Giselle, Grand pas de quatre, La Belle au bois dormant), all’Opera di Vienna e al Teatro di San Carlo di Napoli (Giselle), all’Opera di Praga (La fille mal gardée) e alla Scala di Milano (La Belle au bois dormant).

Nostalgica della sua terra, nel 1948 decise di tornare a casa dove fondò la sua prima compagnia di danza, il Ballet Alicia Alonso, che poi prese il nome di Ballet Nacional de Cuba, prestigiosa fucina di talentuosi ballerini di danza classica. Quella che viene considerata la madre del balletto cubano ha saputo interpretare le varie parti che le venivano assegnate, sempre con passione, del resto come viveva fuori dal palco, anche il suo impegno politico.
Alicia non ci ha pensato due volte a denunciare il regime corrotto del dittatore Fulgencio Batista e prendere le parti del suo amico Fidel Castro, sostenendolo nella sua rivoluzione. Una volta al potere, il Lider Maximo diede all’amica fidata e talentuosa tutto quello di cui aveva bisogno per far crescere il suo Ballet Nacional de Cuba, che divenne l’emblema del Governo rivoluzionario. Ambasciatrice della danza classica cubana nel mondo, l’étoile fu una delle prime ballerine ad esibirsi a Leningrado e al Bolshoi, in piena Guerra Fredda.

La sua ultima esibizione al Teatro dell’Opera di Roma fu nel 1987 a 67 anni. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti in tutto il mondo, fra cui il Premio Porselli ‘Una vita per la danza’. Nel 2003 il presidente francese Chirac la insignì con la Legione d’onore nel grado di ufficiale, mentre due anni fa l’Unesco la designò ambasciatrice di Buona volontà per il suo contributo allo sviluppo e alla salvaguardia della danza classica. Oggi Cuba e il mondo della danza classica piangono la scomparsa della Alonso, chiamati a custodire e far vivere la sua eredità ineguagliabile.
Photo Credit: © Colección Museo Nacional de la Danza – Radio Habana Cuba – Radio Angulo ACN Foto/AbelPadron Padilla