
A Torino il Festival delle Migrazioni
Al via domani a Torino la seconda edizione del Festival delle Migrazioni. Cinque giorni di appuntamenti con l’arte, il teatro, la musica ma anche dibattiti e momenti di condivisione per una narrativa diversa, fuori dagli stereotipi.
Gli ospiti affronteranno temi di società, per parlare del presente e immaginare un futuro all’insegna della convivenza pacifica e della condivisione tra cittadini di varie origini. “Quale funzione può avere la Cultura in rapporto al contrastato tema della migrazione, in un periodo di rischiose derive razziste, se non quello di proporre un immaginario diverso, per dare significato e pratica a parole come convivenza, comunità, cura, diritto alla vita, inclusione, amore, desiderio, sogno, visione di futuro” scrivono gli organizzatori sul sito del Festival delle Migrazioni #2.
Un ricco programma che si snoda in cinque sedi diverse: San Pietro in Vincoli,Via San Pietro in Vincoli 28, Scuola Holden, Piazza Borgo Dora 49, Teatro Cottolengo, Via S. Giuseppe Cottolengo 14, Cortile del Maglio,Via Vittorio Andreis 18, e Polo del ‘900, Via del Carmine 4.
Ad aprire il Festival, mercoledì 25 settembre alle 18.30 presso il Polo del ‘900, una rassegna cinematografica con “Il Confine occidentale”, regia di Luigi d’Alife, che documenta i tentativi giornalieri di decine di uomini e donne di sfidare le Alpi, sui pendii innevati dell’alta Val di Suda, per raggiungere la Francia. Alle 19.30 “Central Airport Thf” di Karim Aïnouz che ha filmato la vita quotidiana dei rifugiati negli hangar dell’aeroporto Tempelhof di Berlino, il più grande edificio storico d’Europa, ormai dismesso. Alle 21.30 “Rafiki”, film keniano acclamato al Festival di Cannes 2018 ma vietato in patria, firmato dalla regista Wanuri Kahiu, che racconta la storia d’amore tra due donne.
Si prosegue il 26 con due focus su guerre e migrazioni seguiti da un dibattito su migrazione femminile e lavoro. Alle 20.30 due mostre verranno inaugurate: “Una barca nel bosco”, installazione di Ahmad Nejad, esito di un workshop curato dall’Ass. Migr’Action e “Tracce Migranti – Nuovi Paesaggi Umani”, progetto fotografico e mostra a cura di Maurizio Masotti, con fotografie di Luca Gambi e Luciano Nadalini. Alle 21.30 Ascanio Celestini e Simone Regazzoni in “Dispacci dal margine: periferie, fantasmi, penombre”.
Venerdì 27, ore 11, al Teatro Cottolengo, “Prima fu la volta dei migranti. Inchiesta sull’Europa dei muri”, Compagnia Almateatro, regia di Gabriella Bordin, ricerca e testo di Davide Rigallo, con Suad Omar ed Elena Ruzza. E’ una lezione in forma teatrale che vuole rendere memoria delle scelte politiche, delle responsabilità e dei fatti che in vent’anni di storia hanno permesso l’affermarsi dell’attuale contesto nell’Unione Europea, dove i muri stanno avendo la meglio sui diritti.
Alle ore 12, “La crisi dei diritti e i nazionalismi contro i migranti in Europa” con Massimo Gnone (Unhcr), Elly Schlein (ex parlamentare europea), Giorgia Beccaria, Ayoub Moussaid, Klevisa Ruci, Luisa Zhou (Gruppo Essere Europa). Alle ore 15 al Teatro Cottolengo un incontro su “Narrazioni, percezioni e uso corretto delle parole”, promosso dal quotidiano online e settimanale Riforma, in collaborazione con l’Ass. Stampa Subalpina. Quanto e come i media italiani, i libri, le fiction televisive hanno raccontato le migrazioni nel 2019? Il giornalismo ha contribuito a contrastare o a promuovere i discorsi d’odio? A queste domande risponderanno Paola Barretta, Carta di Roma e Osservatorio di Pavia; Fabrice Olivier Dubosc, psicoanalista, curatore lessico della crisi e del possibile; Federico Faloppa, professore di linguistica italiana ed esperto di comunicazione; Igiaba Scego, scrittrice e pubblicista, moderati da Gian Mario Gillio, giornalista di Riforma/Agenzia stampa Nev.
Alle 17 Workshop di kora e percussioni a cura di Elena Russo, seguito da testimonianze al femminile a cura dell’Ass. Camminare Insieme, in collaborazione con l’Ufficio Pastorale Migranti e della proiezione in anteprima di scene del documentario “Waiting” di Stefano Di Polito. “Donne, migrazioni e dialogo interreligioso in Europa” è il tema del secondo incontro pomeridiano promosso dal quotidiano on-line e settimanale Riforma, in collaborazione con l’Ass. Stampa Subalpina, condotto da Claudio Geymonat. La parità di genere e il pluralismo religioso rappresentano due valori fondamentali dell’Unione europea. Tuttavia, la lotta per la tutela di tali diritti è ancora necessaria. Interverranno Gaëlle Courtens, giornalista per i programmi religiosi della RSI e per voceevangelica.ch; Suad Omar, mediatrice interculturale e attivista italo-somala; Elly Schlein, ex parlamentare europea; Ada Treves, giornalista, scrive per Pagine Ebraiche e per la Stampa.
Per informazioni e programma completo: http://www.festivaldellemigrazioni.it/
Photo Credit: © Festival delle Migrazioni #2