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A Prato caleidoscopio di sguardi con Mohamed Keita

Fino al 6 ottobre al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato la mostra “Caleidoscopio. Sguardi cangianti“, punto di arrivo di un laboratorio fotografico diretto dal fotografo ivoriano Mohamed Keita, giunto in Italia dopo una lunga fuga dal suo paese in guerra.

Esposti gli scatti di otto tra i giovani partecipanti, caratterizzati dalla più diversa modalità espressiva, che spazia dal reportage alla fotografia d’autore, dalla street photography alla ritrattistica. I giovani fotografi restituiranno uno sguardo differente e plurale sulla città di Prato, favorendo un ribaltamento del punto di vista sulla città e degli stereotipi con i quali abitualmente viene descritta. Insieme alle immagini degli autori sono presenti testimonianze video e cartacee del percorso umano e professionale portato avanti nel corso di un anno, con l’obiettivo di formare giovani studenti e disoccupati in ambito fotografico.

La mostra è il momento conclusivo e la restituzione pubblica del laboratorio fotografico intitolato “Caleidoscopio. Sguardi cangianti” vincitore del bando “Prendi Parte! Agire e pensare creativo” ideato dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane (DGAAP) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per promuovere l’inclusione culturale dei giovani nelle aree caratterizzate da situazioni di marginalità economica e sociale.

Durante l’inaugurazione, il 21 settembre, Mohamed Keita, fotografo e artista, ha raccontato la sua storia: la guerra civile, la prima macchina fotografica, le mostre e la fondazione di un laboratorio fotografico per ragazzi in Mali.

“Noi spesso mentalmente ci blocchiamo, dicendo che non ce la facciamo a fare niente e invece non è così, bisogna soltanto crederci un po’. Trovandosi in difficoltà, non è che la vita finisce là, bisogna soltanto reagire in un altro modo, di recuperare quella perdita che hai…questo è il mio obiettivo” ha detto Keita all’inaugurazione della mostra.

E’ stato lui a condurre il laboratorio, coordinato da Irene Innocento, realizzato da Associazione Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci e Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana, in collaborazione Comune di Prato, Cooperativa il Cenacolo, Pane E Rose Onlus, Fondazione Studio Marangoni, Sedici e Eccom – Idee per la Cultura.

Photo Credit: © Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci

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