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Ai corridoi umanitari il premio Nansen Unhcr

I corridoi umanitari sono i vincitori per la regione Europa dell’edizione 2019 del premio Nansen assegnato dall’Agenzia Onu per i Rifugiati (Unhcr).

Promossi dalla Comunità di Sant’Egidio, CEI-Caritas Italiana, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI) e Tavola Valdese, i corridoi umanitari sono stati premiati “per aver assicurato a migliaia di rifugiati e persone con esigenze specifiche un canale sicuro per ricevere protezione e la possibilità di ricostruirsi un futuro migliore in Italia”. Questa la motivazione all’assegnazione del premio Nansen, che da 65 anni riconosce il servizio straordinario a favore delle persone costrette alla fuga.

Dal primo corridoio umanitario, attivato nel dicembre 2015, in Italia sono finora arrivati oltre 2 mila rifugiati e persone vulnerabili, in particolare provenienti da Siria, Eritrea, Etiopia, Somalia e Niger.

“Oggi viene assegnato il premio Nansen, quello che è il Nobel dei rifugiati. Quest’anno per la regione Europa, va ai Corridoi Umanitari, segno tangibile, concreto di solidarietà” ha detto Carlotta Sami, portavoce Unhcr. “Dalla fine del 2015 è una operazione vincente per chi fugge e per le comunità di accoglienza. E’ una grande espressione della società civile italiana che sta prendendo piede anche in altri paesi europei” ha proseguito la Sami. “E’ stata un’ancora di salvezza per rifugiati in condizioni di estrema difficoltà, accolti in paesi sconosciuti, in condizioni di povertà e sradicati. Mettendosi nelle mani dei trafficanti, rischiano nuovamente la propria vita. I Corridoi Umanitari impediscono questo” ha sottolineato la portavoce dell’Agenzia Onu per i Rifugiati.

“Vedono il forte coinvolgimento di realtà private e del terzo settore e delle chiese italiane, dimostrando come la sinergia e la fattiva collaborazione tra attori statali e società civile possano portare ad un’efficace risposta per la protezione dei rifugiati” ha dichiarato Roland Schilling, rappresentante regionale Unhcr per il Sud Europa.

“Si parla molto dell’alto numero di rifugiati che arrivano in Europa, ma questo è fuorviante. La maggior parte, oltre l’80% dei rifugiati nel mondo, vivono in paesi in via di sviluppo” ha evidenziato Schilling. Pertanto i corridoi umanitari rappresentano anche “un segno tangibile di solidarietà internazionale nei confronti di paesi, come il Libano e l’Etiopia, che ad oggi accolgono un numero altissimo di rifugiati” ha concluso il rappresentante regionale Unhcr, auspicando che il programma possa crescere ancora in Europa per salvare altre vite umane. Sarà uno dei temi centrali del primo Forum Globale sui Rifugiati, che si svolgerà il 17 e il 18 dicembre a Ginevra.

Per l’Europa oltre ai corridoi umanitari i vincitori dell’edizione 2019 del premio Nansen sono Alberto Cairo, fisioterapista in Afghanistan e direttore del Programma ortopedico del Comitato internazionale della Croce Rossa, che da quasi 30 anni fornisce protesi ai cittadini afghani con disabilità e aiuta i feriti a trovare un lavoro. Tra i più meritevoli c’è Evariste Mfaume, fondatore dell’ong Solidarité des Volontaires pour l’Humanité (SVH) che in Repubblica democratica del Congo sostiene i diritti dei congolesi costretti a lasciare le loro case a causa del conflitto, e quelli di rifugiati e comunità ospitanti. Premiata Bianka Rodriguez di El Salvador, giovane donna transessuale e direttrice dell’ong Comcavis Trans, che sostiene i diritti delle persone LGBTI costrette alla fuga nel Paese. Il riconoscimento va anche a Abeer Khreisha, volontaria comunitaria della Giordania, conosciuta come la ‘madre dei siriani’ per i suoi 30 anni di impegno a favore dei rifugiati.

Photo Credit: © Unhcr/A. Penso – Avanguardie Migranti

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