
Dal Camerun le borse Second Chance
Nella vita abbiamo tutti diritto ad una seconda ‘chance’. Anche le donne del Camerun ex carcerate che una volta tornate libere vogliono reinserirsi nella società, rimettersi in gioco, per loro stesse e per poter crescere i propri figli.
Questa è la storia delle Second Chance Bag, creazioni artigianali realizzate da queste donne in un villaggio camerunense, con materiali riciclati e ricamate a mano. Di età compresa tra 15 e 60 anni, all’uscita dal carcere queste ragazze e donne seguono un percorso formativo mirato, imparando un mestiere in modo da essere indipendenti.
Un progetto ambizioso promosso della Cooperativa Ngrafì, fondata nel 2018 dalla italo-camerunense Michelle Francine Ngonmo, presidentessa della Afro Fashion Week Milano (AFWM), durante uno dei suoi viaggi nel paese di origine.
“Invece di dare sempre il pesce a tuo figlio, insegnagli a pescare”: è questo il detto locale che meglio traduce lo spirito di Ngrafì, per consentire a queste ex carcerate di voltare pagina su un passato difficile, di poter vivere autonomamente e dignitosamente, evitando di finire per strada ad elemosinare o prestarsi ad altre attività degradanti.
Ricami geometrici, colori e creatività sono le caratteristiche che contraddistinguono le Second Chance Bag (SCB), in vendita in vari showroom italiani, per ora a Parma e Taormina. Per il mercato italiano sono stati appositamente creati alcuni modelli in bianco e nero, sempre con design geometrici, indossabili sia con un outfit estivo che invernale.
Una borsa originale, artigianale, rispettosa dell’ambiente e socialmente utile: queste le sue principali caratteristiche che ne fanno un accessorio indispensabile.
“L’intero incasso delle vendite è devoluto alla cooperativa per la formazione, la capacity building e le tasse scolastiche dei bambini di queste donne. Comprandola non solo uno si fa piacere ma a migliaia di chilometri aiuta un’altra donna a ricominciare nella vita, proprio perché abbiamo tutti diritto ad una seconda possibilità” dice a AVANGUARDIE MIGRANTI la fondatrice della cooperativa.
E nel caso della Second Chance Bag, la parola seconda ha una doppia valenza: la possibilità di una seconda vita per i materiali di riciclo con cui viene realizzata e il reinserimento sociale di chi la fabbrica, conquistandosi un nuovo inizio nella vita.
“Un progetto in linea con le battaglie di Nelson Mandela che considerava l’educazione l’arma la più potente che si possa usare per cambiare il mondo” conclude Michelle.
Photo Credit: © Second Chance Bag