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Adjo e Aissetou, moda afro nei vicoli di Palermo

In comune hanno origini africane, un forte attaccamento alla loro città, Palermo, e la passione per la moda. Le afro-italiane Adjo Cuccia 34 anni, nata in Togo e cresciuta nel capoluogo siciliano, e Aissetou Jaiteh 32 anni, nata a Palermo con origini gambiane, sono le fondatrici del marchio di abbigliamento ‘African Queens‘. Il loro piccolo atelier-laboratorio in una deliziosa piazzetta nel cuore dalla Palermo arabo-normanna è una stanza piena di stoffe colorate, capi di abbigliamento, borse, gioielli e accessori per la casa, pezzi unici creati dalle due giovani stiliste.

Il sogno è diventato realtà nel 2017 grazie a un bando nazionale per giovani imprenditori che le due ragazze hanno vinto, mosse dalle loro abilità sartoriali e da una buona dose di entusiasmo. La sua parte l’ha fatta anche Palermo – dove una è arrivata ancora piccola dal Togo e l’altra è nata da genitori gambiani, residenti in Sicilia da 40 anni – storicamente crogiolo di razze e di etnie, considerata da secoli una porta di accesso a due mondi.

Lasciandosi alle spalle i Quattro Canti e Via Maqueda, varcando la porta dell’atelier delle ‘African Queens’ si entra proprio in un altro mondo fatto di wax, bazin e altri tessuti africani, mescolati semplicemente e armoniosamente a stoffe occidentali, dando vita a collezioni che sinergicamente incorporano Occidente e Africa in un connubio moderno, all’avanguardia e soprattutto fruibile a tutti. “Ogni quadrato di stoffa può trasformarsi in qualcosa di unico e speciale” dice Aissetou ad AVANGUARDIE MIGRANTI, sottolineando che ‘African Queens’ “non è solo un brand, ma unicità, determinazione e passione”.

A spingerle nel portare avanti il progetto è stata anche la voglia di far emergere le loro due anime, quella africana delle origini e quella occidentale con la quale sono cresciute. Con le loro creazioni Adjo e Aissetou desiderano diffondere un messaggio molto importante: la moda come tutte le arti è veicolo di multiculturalità, integrazione e innovazione sociale.

Protagoniste assolute sono le stoffe africane, ricche di storia, bellezza e colori che catturano la luce e lo sguardo. Anche la scelta di altri materiali è molto importante: prediligono soluzioni ecosostenibili, riducendo al massimo lo spreco di ogni stoffa. I capi del marchio ‘African Queens’ possono essere indossati da tutte le forme e da tutte le età, grazie al su misura proposto dalle stiliste emergenti. Così il loro atelier è diventato in poco tempo un punto di riferimento in città. Ogni pezzo nasce da una visione precisa, dal desiderio che ogni cliente possa sentirsi valorizzato.

La loro speranza è anche quella che la loro storia sia da esempio ai giovani delle seconde generazioni, ma non solo, desiderosi di esprimere il proprio talento. Adjo e Aissetou non si fermano e guardano al futuro con la voglia di avviare nuovi progetti, sperimentare, ricercare linee e forme che possano rendere le loro creazioni sempre più innovative. Intanto Adjo si è trasferita a Londra, aprendo un’antenna dell’atelier palermitano, da dove cura comunicazione, ricerca delle stoffe e altre collaborazioni. Chi lo sa, la prossima frontiera del brand ‘African Queens’ potrebbe essere proprio il Togo, il Gambia o altri paesi del continente giovane in piena crescita economica, con mercati in rapida espansione. Nel dicembre 2018 sono state premiate tra i migliori imprenditori afro discendenti d’Italia.

Photo Credit: © Avanguardie Migranti

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