
In Ghana sculture per non dimenticare schiavitù
Un’opera pungente per non dimenticare tutte le vittime della tratta atlantica degli schiavi africani, a 400 anni dal macabro commercio. L’artista ghanese Kwame Akoto-Bamfo ha scolpito centinaia di volti di donne e uomini che emergono dalla terra a Ada Foah, uno dei principali mercati in cui gli schiavi neri venivano venduti quando la regione era sotto il dominio britannico.
Akoto-Bamfo ha detto all’emittente Bbc di essersi ispirato alla tradizione degli antichi Akan di fare ritratti di morti per realizzare la sua opera, con l’obiettivo di “mantenere viva la storia di Ada Foah e di cominciare a parlare di quanto accaduto in questo luogo”.
La sua è, però, un’opera in continua evoluzione alla quale intende aggiungere altri volti in più luoghi del continente di antenati imprigionati, rapiti o venduti come schiavi. Se inizialmente i ritratti scolpiti nella pietra bianca erano diversi l’uno dall’altro, riproducendo volti contenuti in dipinti antichi del suo paese, successivamente l’artista ghanese ha preferito creare visi africani di altre regioni per ricordare tutte le vittime della schiavitù.
“Quello che spero di fare è catturare un’esperienza e fare in modo che la mia arte inneschi un dialogo su chi siamo come popolo africano, chi eravamo prima e poi dove stiamo andando” ha spiegato Akoto-Bamfo, sottolineando che “il miglior modo di ricordare gli antenati è quello di rispettare i loro discendenti”.
In realtà con “The Ancestor Project”, avviato nel 2010, lo scultore ghanese utilizza le sue competenze per dimostrare alla gente di oggi quanto le loro comunità erano importanti prima della schiavitù.
Il suo progetto è cominciato nel 2010 e alcune delle sue sculture sono già esposte al Memoriale nazionale della Pace e della Giustizia in Alabama; sta anche lavorando ad altre destinate ai musei di Montgomery e Birmingham.
Photo Credit: © Kwame Akoto-Bamfo