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Dalla tela al tessuto, i colori di Mokodu

Non solo quadri ma capi di abbigliamento creati come pezzi unici, presentati in questi giorni a Pitti Uomo a Firenze: sono queste le chiavi di accesso al meraviglioso mondo a colori del pittore senegalese Mokodu Fall.

Classe 1975, Mokodu originario di Mbacké, in Senegal, nasce come vignettista e caricaturista politico nel paese dell’Africa occidentale, dove ha collaborato con diverse testate tra cui “Le Débat” et “Afrique Economique”.

Al suo arrivo in Italia, più di 20 anni fa, ha compiuto i primi passi nel cinema, come attore e talent scout, e poi nella produzione musicale (Bayefall Productions) a Roma. Trasferitosi in Emilia Romagna, Mokodu ha cominciato ad avvicinarsi a pennelli e colori, coltivando la sua passione per la pittura figurativa. Un lungo percorso formativo da autodidatta che lo ha portato a costruire uno stile tutto suo, una sua visione del mondo che esprime sulla tela. E’ riuscito a raccontare le radici africane, le eccellenze culturali e storiche del continente unendole alla cultura e al quotidiano in Italia, all’urbanismo europeo, trasmettendo al contempo i valori che sono i suoi, a cominciare dal desiderio di pace e la centralità dell’amore.

I suoi quadri, per lo più di grandi dimensioni, ritraggono molte figure emblematiche del patrimonio umano, culturale, politico dell’Africa e afro discendente, tra cui Thomas Sankara, Nelson Mandela, Cheikh Anta Diop, Léopold Sédar Senghor, Ray Charles, Bob Marley, Youssou N’Dour e Barack Obama. Una serie delle sue tele è dedicata all’amore personificato in due bambini che si baciano, in una coppia dai corpi quasi astratti che si abbracciano davanti al Colosseo, sotto la Tour Eiffel oppure a Mosca. Altri dipinti hanno un non so che di arte naïf alla Henri Rousseau (noto come Le Douanier), sempre con colori accessi e molto luminosi, accostati in modo davvero molto efficace.

Di recente i quadri di Mokodu hanno varcato i confini dell’Italia: sono stati esposti alla Biennale d’Arte di Dakar, Dak’Art (maggio 2016) e alla Fiera dell’arte africana a Parigi (ottobre 2015). In Italia dal 2006 ha esposto in numerose gallerie d’arte di Roma ma anche ai quattro angoli del paese, sia in mostre personali che collettive. Nel marzo 2017 si è esibito in un evento di live painting da Zazie nel metrò, nel quartiere Pigneto a Roma; in meno di mezzo ora, sotto gli occhi di un pubblico entusiasta, Mokodu ha dato vita a una tela che ha lavorato successivamente. Inoltre nell’ultimo periodo sta utilizzando i colori e la sua identità pittorica per dipingere sui tessuti e creare capi di abbigliamento maschili davvero originali.

Capi che ha fatto sfilare all’Afro Fashion Week di Milano (AFWM) lo scorso autunno e in occasione di altri eventi di pregio a Roma, tra cui l’Italia Africa Business Week (IABW).

La sua sterminata creatività lo ha anche portato a dare vita a Roma, nel quartiere Tuscolano, a un murales dedicato a Soumaila Sacko, il giovane sindacalista maliano assassinato il 2 giugno 2018 in Calabria. Un progetto nato dall’idea di Laura Antonini, nell’ambito del programma “Integra”, in concomitanza con la Giornata mondiale del Rifugiato, il 20 giugno 2018. “Dobbiamo tornare ad essere più umani e difendere questa umanità, lottando contro ogni forma di violenza e sfruttamento dell’essere umano, che esso sia migrante o meno” dice Mokodu ad AVANGUARDIE MIGRANTI,  che con la sua opera vuole lanciare un messaggio di unione tra le persone.

AVANGUARDIE MIGRANTI, che ha incontrato Mokodu in diverse occasioni, è rimasto colpito dal suo senso della disciplina e l’amore per il suo lavoro, il rispetto, l’umiltà, la voglia di trasmettere valori positivi e bellezza a chi osserva le sue opere. L’arte di Mokodu è emblematica della ricchezza e dell’unicità artistica che nascono dall’incontro tra culture e popoli diversi. Un messaggio forte quello veicolato da questo talentuoso artista poliedrico: la cultura è una delle chiavi più immediate per la conoscenza reciproca e per una pacifica convivenza.

Photo Credit © Avanguardie Migranti, Mokodu Fall

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