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Con Pinda l’Italia incontra l’Africa

Radici profonde che la legano al Mali, paese nativo dei genitori e fonte di ispirazione per il suo lavoro.

Un amore incondizionato per la sua città di adozione, Roma, ricca di bellezze artistiche che non si stanca mai di ammirare.

Un dono per il disegno, una passione per i tessuti e per la moda che si porta dentro dalla tenera età.

L’aspirazione a lanciare messaggi forti attraverso la sua arte per promuovere la conoscenza tra popoli, e la ricchezza della multiculturalità per una serena e proficua convivenza sociale.

Profonda nella sua semplicità. Sognatrice forte e determinata con un entusiasmo contagioso. Dei valori importanti da difendere e diffondere attraverso la moda. E’ questa l’essenza di Pinda Kida, giovane stilista, classe 1989, nata in Francia, cresciuta a Roma, ideatrice della Capsule Collection Sharing Dreams, per il marchio Noor Tribe dell’Associazione Culturale Neri Italiani (Nibi).

Già da piccola si sentiva ‘diversa’ anche se non se ne accorgeva più di tanto, essendo perfettamente integrata nella sua città di adozione e con un italiano perfetto. Ma il colore della sua pelle e il richiamo delle origini africane le ricordavano la sua peculiarità. Oltre la ricchezza della multiculturalità che fa parte del suo Dna, Pinda ha scoperto presto, sin dalla scuola elementare, il suo dono per il disegno. Una mano che creava capolavori con una facilità innata. E poi l’ammirazione per i vestiti tradizionali africani indossati dalla mamma, persino quando andava a fare la spesa. Così facevano con grande naturalezza le donne del Mali, mentre a Roma si trattava di vestiti quasi sconosciuti, inusuali. Crescendo Pinda si è sempre più appassionata per quei tessuti così particolari e colorati, studiandoli in modo approfondito per introdurli nelle sue creazioni di moda.

Sin dall’inizio, ormai diversi anni fa, l’obiettivo era chiaro: far conoscere all’Italia queste stoffe così particolari, vero e proprio patrimonio culturale del continente, uscendo però dai soliti cliché che bollavano la moda africana come folkloristica e pertanto non portabile dalle donne occidentali. Così Pinda, per rispetto delle sue origini africane e delle tradizioni italiane, alla base della sua identità, ha cominciato a mischiare in modo armonioso wax, bazin, bogolan, payne allo chiffon, al cotone e altre stoffe occidentali. Ha alleggerito il colore dei tessuti africani, contaminandoli a quelli occidentali, e creato linee facilmente indossabili da una donna  europea nella sua vita quotidiana, ad esempio il tubino, per farla sentire originale, diversa.

La Capsule Collection Sharing Dreams è il sogno di una giovane donna maliana e con lei di tante altre donne di altre culture che sognano un mondo di uguaglianza, di unione nella diversità, di pacifica convivenza. Un mondo in cui il bianco e il nero non siano separati, in antitesi, ma perfettamente uniti. Un sogno diventato realtà grazie al sostegno ‘inspiring’, in ogni fase di realizzazione della collezione, dell’Associazione Neri Italiani, che condividono con Pinda valori e obiettivi. Romina Suomii, professionista esperta di tessuti africani, ha aiutato la stilista a trovare i tessuti perfetti, in bianco e nero con forti riferimenti tribali, con i quali Pinda non aveva mai lavorato.

“Con Sharing Dreams vogliamo dire a tutti che nonostante tutte le difficoltà è importante continuare a sognare, sempre, e nessuno può impedirti di farlo! Sogni condivisi di sinergie, integrazione e contaminazione culturale. La voglia di comunicare il bello della diversità, senza paura e attraverso ogni forma d’arte. In questo caso vogliamo far conoscere questi tessuti e il viaggio che fanno per arrivare fino a noi” dice Pinda ad AVANGUARDIE MIGRANTI.

“A tutti quei giovani che nutrono una passione per la moda o per un altro settore di attività, dico di farsi ispirare anche dalle avversità e di credere in se stessi poiché alla fine ce la faranno” confida Pinda, il cui marchio P.K sta riscuotendo successo, accolto da alcuni critici come “vere opere d’arte”.

Photo Credit: © Pinda Kida; Avanguardie Migranti

 

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