
RomAfrica Film Festival dedicato alla Donna
E’ dedicata alla Donna la quinta edizione del RomAfrica Festival (Raff) che dall’11 al 14 luglio racconterà l’Africa attraverso il suo cinema, facendo scoprire al pubblico il meglio della produzione cinematografica continentale. Quattro giornate, 25 ore di proiezioni, 10 lungometraggi, 22 cortometraggi, un documentario, 12 paesi coinvolti: sono questi i numeri del Raff 2019.
“Il tema della Donna è stato in parte voluto e in parte casuale. In effetti ci siamo accorti che la cinematografia africana è ricca di presenze femminili, dalle registi alle attrici protagoniste, che sono al centro della scena mentre in diverse opere l’uomo ha soltanto un ruolo marginale” sottolinea Antonio Flamini, direttore artistico del Raff.
“Tra gli obiettivi del Raff c’è quello di stimolare il cinema afro-discendente in Italia e farlo conoscere al grande pubblico. Sta contribuendo all’evoluzione della cinematografia italiana ed è parte integrante del suo sviluppo” prosegue Flamini, annunciando tra le novità dell’edizione 2019 del Raff la prima assegnazione degli “Italian Black Movie Awards”, durante la serata di sabato 13 luglio. I premi – una novità assoluta – saranno consegnati a talenti di origine africana nell’industria audiovisiva italiana e intendono dare valore ad artisti, tecnici e alle altre professionalità del settore. Il premio è nato da un’idea dell’attrice di origine venezuelana Ira Fronten e conta sul sostegno di Roma Lazio Film Commission, RomAfrica Film Festival, Bianco Nero e a Colori, Asdli, Acmi e Giovanni Pallotta Gioielli.

Per il suo quinto anno di vita gli organizzatori hanno optato per un’apertura in musica con un concerto della Cairo Opera House e del Teatro San Carlo di Napoli, l’11 luglio alle ore 19.30 presso l’Accademia d’Egitto a Roma (solo su invito). A seguire il film pluripremiato “Hepta – Sette stadi d’amore” del regista egiziano Hadi El Bagoury, che attraverso quattro storie porta lo spettatore in un viaggio di riscoperta di uno dei sentimenti più discussi di sempre, illustrando appunto i sette stadi dell’amore. “Hepta” sarà replicato il giorno dopo alla Casa del Cinema a Villa Borghese, tradizionale sede del festival, che ospiterà le successive tre giornate della manifestazione. Le proiezioni, a ingresso libero fino ad esaurimento posti, si svolgeranno per tre giorni dalle ore 15 a mezzanotte sia nelle sale interne che nel teatro all’aperto.
Protagonista di questa edizione è la donna africana, la sua vita quotidiana, le sue battaglie, le sue passioni e aspirazioni che saranno al centro dei diversi film in programma. “Sofia”, della regista marocchina Meryem Benm’Barek – miglior sceneggiatura al Festival di Cannes 2018 nella sezione ‘Un certain regard’ – è la storia di un matrimonio riparatore. “Farewell Ella Bella” della regista Lwasi Mvusi segue il viaggio di una ragazza verso Johannesburg, un percorso alla riscoperta del proprio ‘Io’. Con “Wulu”, opera del maliano Daouda Coulibaly, il protagonista entra nel mondo dello spaccio per riscattare la sorella dalla prostituzione e fare soldi facili. In programma un film che ha fatto molto parlare di sé e per il quale la sua regista, Wanuri Kahiu, ha sfidato le leggi vigenti nel suo Paese, dove del resto è stato vietato: “Rafiki” – primo film keniano mai presentato al Festival di Cannes – affronta il tema dell’amore tra due ragazze in un contesto sociale ostile in Kenya, dove l’omosessualità è reato così come in diverse nazioni del continente.
Per la sua quinta edizione il ‘fil rouge’ della donna nella cinematografia africana e afro-discendente sarà anche il fulcro di una tavola rotonda dedicata alla multiculturalità ed etnicità al femminile, con l’obiettivo di richiamare l’attenzione dei media sul cinema al femminile in Italia e sul ruolo delle “nuove italiane”. Il momento di confronto, organizzato dal gruppo Bianco Nero e a Colori, si svolgerà il 12 luglio, al termine della proiezione del film “Sofia” (ore 19). Attorno al tavolo le attrici Ira Fronten, Nadia Kibout e Maria de Sousa, insieme ad altre relatrici e relatori, partiranno dagli spunti offerti da “Sofia” per dibattere del ruolo della donna come emblema di una società in costante evoluzione sociale e culturale.

La giornata di sabato 13 luglio sarà, inoltre, arricchita dalle produzioni di giovani italiani afro-discendenti, a cura del Collettivo N, realtà artistica, sociale e cinematografica impegnata affinché l’odierno mondo variegato venga rispecchiato nelle produzioni cinematografiche. Domenica 14 luglio una commissione premierà i migliori corti della sezione Collettivo N, per i quali ci sarà un riconoscimento speciale messo a disposizione dalla Rai, la Radio Televisione Italiana, che anche quest’anno sosterrà il Raff.
Il programma prevede anche film di recente produzione in anteprima o inediti in Italia, grazie al contributo di partnership con il Festival Panafricain du Cinéma et de la Télévision de Ouagadougou (Fespaco), con il Luxor African Film Festival e con il Francofilm Festival di Roma. Oltre al documentario “Reaching Terminus”, viene inserita un’ampia proiezione di corti, in parte selezionati dalla Conferenza Permanente dell’Audiovisivo Mediterraneo (Copeam), che ha rinnovato la sua collaborazione con il Raff.
“Da anni il Raff è impegnato nella creazione di un network con le più importanti realtà del cinema africano. Oltre agli storici Fespaco e Luxor African Film Festival stiamo allacciando partnership con le Giornate Cinematografiche di Cartagine (Tunisia), con il London African Film Festival, con quello di New York e con il Sudafrica, che l’anno prossimo assumerà la presidenza di turno dell’Unione Africana” conclude Flamini.
Photo Credit: © RAFF