Storie di rifugiati firmate da 12 scrittori
Un libro per andare oltre pregiudizi e stereotipi imperanti su migranti e sbarchi, che racconta 24 storie di rifugiati tra passato e presente. Già perché la Storia insegna, ma spesso finisce nel dimenticatoio. “Anche Superman era un rifugiato” è un titolo imperdibile, una opera collettiva firmata da 12 scrittori, a cura dell’italo-somala Igiaba Scego, pubblicato in collaborazione con l’Agenzia Onu per i Rifugiati (Unhcr).

“Questo libro è stato pensato per permettere alle ragazze e ai ragazzi di formulare una propria opinione su che cosa significhi essere rifugiati, basandosi su storie vere”, commenta Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr per il Sud Europa. “Il linguaggio diretto e coinvolgente delle storie raccontate consente loro di capire meglio le esperienze vissute anche da persone della loro stessa età, in maniera creativa e libera da pregiudizi e stereotipi – sottolinea la Sami – Ci auguriamo che in questo modo il libro possa diventare uno strumento fondamentale per la diffusione della cultura dell’accoglienza, coinvolgendo indirettamente anche le famiglie e gli insegnanti dei giovani lettori e la società nel suo insieme”.
In tempi di populismo e crescente razzismo 12 scrittori e altrettanti illustratori hanno unito le forze per dare voce e volto ad eccellenze migranti il cui nome, la cui storia e sogni scompaiono dietro i numeri, quelli degli sbarchi, rilanciati all’infinito ormai da anni, fino ad oscurarne l’umanità. Storie vere di coraggio che i migranti portano dentro di sé, più profondo del Mar Mediterraneo – trasformatosi in un cimitero con oltre 2 mila vittime nel 2018 – che vanno raccontate e lette: è una questione di verità, dignità e partecipazione alla costruzione di un mondo migliore.
Ieri esuli, esiliati, perseguitati, oggi rifugiati dopo la Convenzione internazionale che dal 1951 li riconosce, tutela ed assiste. Tra i rifugiati eccellenti del passato, della storia comune, Enea, che proprio in Italia trovò la tanta agognata patria, ma anche Dante, che non morì nella sua amata Firenze. Come loro sono altri 22 uomini e donne, vite parallele accomunate da un sogno, una passione, un talento e il coraggio di metterli al servizio degli altri. Pittori, musicisti, cantanti, poeti, registi, fotografi, scrittori, atleti e supereroi che oggi come ieri inseguono la semplice quanto folle idea di rendere il mondo più bello, perché diverso, seppur costretti a lasciare la terra di origine per svariati motivi. Tra di loro c’è l’afghano Alidad Shiri, arrivato in Alto Adige nel 2005, laureato in filosofia, scrittore, che si racconta in prima persona.
Dodici autori hanno incontrato o intervistato direttamente il rifugiato di cui narrano la storia, coinvolgendoli in prima persona, raccogliendo in una mini-antologia alcuni tra i più straordinari del periodo contemporaneo, legandoli alle vite e ai sogni dei più noti del passato, seguendo il fil rouge della Storia: da Dante a Conrad, da Chagall a Freddy Mercury fino a Superman e Poirot. Un’opera a firma di Igiaba Scego, Davide Morosinotto, Helena Janeczek, Paolo Di Paolo, Francesco d’Adamo, Patrizia Rinaldi, Flora Farina, Carlo Greppi, Lilith Moscon, Alessandro Raveggi e Giuseppe Palumbo. Le illustrazioni sono state realizzate da Fabio Santomauro, Marino Neri, Laura Scarpa, Rita Petruccioli, Giovanni Scarduelli, Fabio Visintin, Marco Brancato, Tiziana Romanin, Laura Riccioli, Mariachiara Di Giorgio, Francesco Chiacchio e Marco Paschetta.
Storie che diventano emblematiche del destino di molti dei 68,5 milioni di persone in tutto il mondo costrette a fuggire dal proprio Paese, di cui 25,4 milioni di rifugiati, più della metà dei quali di età inferiore ai 18 anni. A questi, ricorda l’Unhcr, si aggiungono 10 milioni di persone apolidi cui sono stati negati una nazionalità e l’accesso a diritti fondamentali quali istruzione, salute, lavoro e libertà di movimento.
Il libro, pubblicato dalle edizioni Piemme, nella collana “Il battello a vapore”, racconta anche le sfide quotidiane dell’agenzia Onu, presente in 128 paesi nel mondo, insignita due volte dal premio Nobel per la Pace per fornire protezione ed assistenza a rifugiati, richiedenti asilo, sfollati interni e apolidi.
Photo credit: © UNHCR