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Black Magic Women, a Bologna donne per l’Africa

Inaugurata a Bologna, in occasione della Giornata della Donna, la mostra fotografica “Black Magic Women”. Un tributo alle donne e all’Africa con oltre cinquanta immagini di sei fotografe diverse.

Tra gli scatti esposti fino al 31 marzo quelli di due nigeriane, Lubee Abubakar e Jenevieve Aken – per la prima volta in Italia – della ghanese Jessica Sarkodie e dell’etiope Mahader Haileselassie. In mostra anche i lavori della ‘cittadina del mondo’ Nicky Woo – i origini polinesiane, vive tra New York e l’Africa orientale – e dell’italiana Francesca Tosarelli, frequentatrice del continente africano, che propone una serie di scatti di donne “per una volta non vittime ma combattenti”, raccolti nel Nord Kivu (est Rd Congo), tra le file dei gruppi ribelli Mai Mai o M23.

Un racconto fotografico al femminile che documenta, senza pietismo, la vita quotidiana delle donne, dai drammi silenziosi ai riti tradizionali.

Tra questi scatti pungenti un reportage in una casa chiusa di Zanzibar, dove “le ragazze” sono cristiane e vengono dalla terraferma, e un rito d’iniziazione femminile con mutilazione genitale nella comunità Bakor in Nigeria. Una denuncia in punta di piedi quella della nigeriana Jenevieve Aken – 30 anni, residente a Lagos – di una esperienza vissuta dalla mamma e dalla zia, poiché lei non vorrebbe che “altre ragazze subissero la stessa cosa”.

La mostra, che si sviluppa in due sedi d’eccezione – un antico convento nel cuore della città, dapprima Pio Istituto Sordomute Povere oggi Fondazione, in via della Braina 11, e l’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna, viale A. Moro 52 – è stata curata da Giulio Rimondi, fotografo e videomaker.

Sul catalogo il curatore confessa di “non conoscere la fotografia d’Africa. E tantomeno posso dire di conoscerla adesso, dopo mesi di ricerche”. Rimondi ha scoperto un universo che gli ha riacceso “l’amore per la fotografia che avevo agli esordi” e che gli ha aperto gli occhi sul fatto che queste fotografe “condividono tutte qualcosa che viene prima della fotografia, ed è molto più importante. È il saper sentire. E tutte hanno avuto il coraggio di dedicarsi a questo sentire”.

La mostra fa parte del progetto “Vivere insieme in pari dignità” (www.vivereinsiemeinparidignita.org) ed è realizzata con il sostegno di Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, la Fondazione del Monte e l’Università di Bologna e ha il patrocinio del Comune di Bologna.

Photo Credit: © www.vivereinsiemeinparidignita.org

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