
L’Africa di Sebastião Salgado a Reggio Emilia
Si chiama ‘Africa’ la retrospettiva dedicata a 30 anni di reportage del fotografo brasiliano Sebastião Salgado, che ha concesso gratuitamente l’esposizione delle sue opere. L’appuntamento è dal 9 febbraio al 24 marzo a Reggio Emilia, dove cento scatti – di cui molti inediti in Italia – saranno presentati al ‘Caffè letterario Binario 49’, in Via Turi, nel quartiere della stazione centrale, e in contemporanea nello ‘Spazio Gerra’ (Piazza 25 aprile), luogo di innovazione e contemporaneità nel centro storico.
“L’allestimento di ‘Africa’ nella nostra città e in particolare nel quartiere della stazione smentisce la narrazione non di rado univoca nel segno della sola problematicità, che riguarda questo quartiere. La zona stazione è ricca di propositività e dimostra di saper generare e accogliere bellezza, quella bellezza che l’arte porta con sé, che unisce e rigenera le persone e i luoghi” ha detto il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi.
In una nota il Comune di Reggio sottolinea come lo stesso Salgado abbia voluto concedere gratuitamente l’esposizione perché “ha apprezzato il progetto di coesione sociale e scambio culturale di ‘Caffè letterario Binario49’ nel quartiere della Stazione centrale”. Una sorta di ponte tra il quartiere multiculturale della stazione e il centro storico.
La mostra, curata dalla moglie, l’architetto Lelia Wanick Salgado, offre un viaggio nell’Africa subsahariana documentata dal celebre maestro brasiliano a partire dagli anni ’70, dalle guerre di indipendenza dei paesi lusofoni alle catastrofe naturali, dall’incontro con persone fuori dal comune alla natura incontaminata.
‘Africa’ è un omaggio alla storia, ai popoli e ai fenomeni naturali che colpiscono il continente ma a tempo stesso una denuncia. La mostra ha vinto il premio del pubblico M2-El Mundo nel contesto di ‘Photo España 2007’. Dai suoi lavori emerge tutta la sua ricerca e il suo amore dell’umanità, mosso dalla volontà di raccontarne condizioni, sfide, relazioni, migrazioni e contaminazioni in potenti immagini in bianco e nero.
Sulla mostra, Salgado ha scritto : “Il primo posto dove fotografare per me è ancora l’Africa, amo i suoi cieli, i deserti, le montagne, tutto è enorme ed ogni volta che arrivo sento che sono a casa. Riconosco anche il sottosviluppo che è stato del Brasile, la siccità, la deforestazione, incontro donne e uomini che lavorano ore al giorno, senza educazione, senza casa, senza una buona alimentazione, senza assistenza e senza scarpe, solo per vendere prodotti sottopagati. Ma non mi muove un problema di cattiva coscienza o un senso di colpa. Da economista ho studiato l’Africa e conosco le ragioni di questi squilibri, mi muove l’idea di raccontare i lavoratori e la loro dignità. Anche quando sono stato nei campi profughi non ho fotografato gente povera o disperata, ma persone. Io non ho mostrato i miserabili, ma gente che viveva in equilibrio e poi ha perso la casa, la terra e cercava un altro luogo dove vivere. Questa è la mia fotografia: rispettarli e mostrare una storia. Non sono spinto dall’idea di fare foto belle o di diventare famoso ma da un senso di responsabilità: io scrivo con la macchina fotografica, è la lingua che ho scelto per esprimermi e la fotografia è tutta la mia vita. Non penso troppo alla luce e alla composizione, il mio stile è dentro di me, quella luce è quella del Brasile, quella che porto dentro di me da quando sono nato”.
‘Africa’ è divisa geograficamente in due sezioni. Al ‘Binario 49’ i lavori realizzati da Salgado tra il 1974 e il 2005 nel sud del continente: Mozambico, Malawi, Angola, Zimbabwe, Sudafrica, Ruanda, Uganda, Congo, Namibia. Nello ‘Spazio Gerra’ i reportage che vanno dal 1973 al 2006, ambientati nella regione dei Grandi Laghi, tra Repubblica democratica del Congo, Burundi, Tanzania, Ruanda, Kenya oltre ai paesi subsahariani del Mali, Sudan, Somalia, Ciad, Mauritania, Senegal e Etiopia.
La mostra, ad ingresso libero, sarà affiancata da una serie di iniziative collaterali, tra cui un workshop curato da Juliano Salgrado, figlio del maestro della fotografia, co-regista con Win Wenders del documentario candidato all’Oscar, ‘Il Sale della Terra’.
Oltre alla dimensione artistica e culturale, l’intero progetto ad una valenza fortemente sociale, proprio per com’è nato, come e dove si è sviluppato. A cominciare dai due luoghi emblematici scelti per ospitare la mostra, in modo da creare ponti tra persone e quartieri molto diversi. Un progetto di cittadinanza attiva tra due realtà associative emiliane: Casa d’Altri, che gestisce il ‘Caffè letterario Binario 49’, e Innovazione Cultura Società che cura la programmazione dello ‘Spazio Gerra’. E’ anche frutto delle politiche culturali e di coesione sociale del Comune di Reggio Emilia nel quartiere della stazione. Coinvolto anche il Tavolo Reggio-Africa, sede di dialogo e coordinamento tra le realtà locali che promuovono iniziative e progetti con l’Africa.
Reggio Emilia, 10 febbraio – 24 marzo 2019 – Evento inaugurale: sabato 9 febbraio ore 17 – Binario49
Sedi espositive: Binario49 – via Turri 49, Reggio Emilia www.b49.it | info@b49.it | 347.5889449 – Spazio Gerra – piazza 25 Aprile, Reggio Emilia www.spaziogerra.it | 0522.585654
Giorni e orari di apertura: venerdì, sabato, domenica: 10-13 / 15-20. Apertura straordinaria di Spazio Gerra in occasione dell’inaugurazione sabato 9 febbraio: 18.30-23. Nelle altre giornate, apertura su prenotazione. Ingresso libero
Photo Credit: © Sebastião Salgado per ‘Binario 49’ (https://b49.it/evento/africa-mostra-fotografica-di-sebastiao-salgado-a-reggio-emilia/)