
Al MAXXI Afrofuturismo al femminile
Appuntamento al MAXXI di Roma, giovedì 25 ottobre alle 18.30 per entrare nelle tematiche e nei linguaggi dell’afrofuturismo in contatto con il femminismo.
Nata negli anni ‘70, la corrente culturale dell’afrofuturismo è quell’area concettuale formatasi tra culture afro delle diaspore, tecnologia e fantascienza, venuta poi a contatto con le istanze del femminismo. L’ambito etico-estetico dell’afrofuturismo viene quindi riferito all’utopia di futuri alternativi possibili in chiave antirazziale e femminista.
Ne è stato antesignano Sun Ra, poeta, pianista e compositore jazz, negli anni ’40-’50, e iniziatrice la scrittrice afro-americana Octavia Butler che, nei suoi romanzi di fantascienza, ha rappresentato quella che è una “sensibilità culturale” più che un movimento.
Nel tempo l’afrofemminismo si è espresso nell’immaginario narrativo e artistico, o nella musica e nella moda. I temi della differenza sessuale e di genere, della emarginazione e oppressione razziale, della migrazione odierna, della fuga dalla devastazione del pianeta sono richiamati nella videoarte dell’artista keniana Wangechi Mutu.
Ad introdurre la conferenza sarà Anne Palopoli, curatore MAXXI. Interverranno Lidia Curti dell’Università di Napoli “L’Orientale”, Enrica Picarelli ricercatrice indipendente e Karima 2G cantante e beatmaker.
Photo credit ©: Wangechi Mutu, The End of eating Everything, 2013, Courtesy the artist and Gladstone Gallery, New York and Brussels