A Venezia la diversità di un’Italia a colori
La diversità di un’Italia in pieno cambiamento socio-culturale sbarca al Lido di Venezia. La 75ma edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia dedica diversi appuntamenti alla produzione di registi di seconde generazioni e di origine straniera attivi nel Paese. Così il cinema diventa porta di accesso al mosaico culturale italiano, che si sta arricchendo di nuove identità ed esperienze artistiche ancora spesso emarginate, seppur in grande fermento e fortemente innovative.
Il 2 settembre, dalle 14 alle 18, e il 3 settembre, dalle 9 alle 14, presso la Sala Cinema Astra di Venezia verranno proiettati cortometraggi selezionati nell’ambito del Premio MigrArti 2018, organizzato dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact). I filmati presentati saranno 14, a firma di registi italiani e di altre nazionalità, per lo più emergenti, che documentano la ‘nuova’ Italia e le sue sfide odierne: “La gita” di Salvatore Allocca, “Ius Maris” di Vincenzo D’Arpe, “My Tyson” (ex la mia terra) di Claudio Casale, “Buona Notte” di Caterina De Mata, “Io sono Rosa Parks” di Alessandro Garilli, “Yousef” di Mohamed Hossameldin, “La festa piu’ bellissima” di Hedy Krissane, “La nostra storia” (ex Trottole) di Lorenzo Latrofa, “Dem Dikk Africa – andata e ritorno” di Maria Martinelli, “La follia degli altri” di Francesco Merini, “La felicità è blu” di Enza Negroni, “Il mondiale in piazza” di Vito Palmieri, “Across the line” di Matteo Parisini e “Krenk” di Tommaso Santi.
In un’Italia spaccata su immigrazione e integrazione, a Venezia faranno sentire la loro voce seconde generazioni e italiani di altre origini, che nel 2017 hanno visto naufragare la legge sullo Ius Soli di riforma della cittadinanza. “Siamo l’espressione della molteplicità dell’Italia di oggi. Mostriamo ciò che siamo nel nostro quotidiano, con le nostre origini diverse, i nostri accenti diversi anche se siamo tutti uguali, siamo tutti italiani” dice ad AVANGUARDIE MIGRANTI una delle protagoniste di “Io sono Rosa Parks“, Ada Ugo Abara, presidente dell’associazione padovana ‘Arising Africans’.
Il cortometraggio – nato dalla collaborazione tra ‘Italiani senza cittadinanza‘, ‘Arising Africans‘ e il regista Alessandro Garilli – unisce il lungo filo della storia delle lotte per i diritti civili, sulle orme di Rosa Parks e Martin Luther King, in prima linea per i diritti degli afro-americani, fino alla battaglia odierna di resistenza pacifica dei ‘nuovi’ italiani.
“Come Rosa Parks che si era rifiutata di scendere da quel bus, anche noi non scenderemo dal nostro bus chiamato Italia, non rinunceremo al ruolo che abbiamo da giocare nel nostro Paese” sottolinea la Ugo Abara. “Io sono Rosa Parks” vuole essere un contributo alla narrazione di una nuova Italia che già esiste, attraverso la storia di 12 protagonisti, di cui 10 sono donne, che vivono e lavorano ai quattro angoli del Paese.
Photo credit: © “Io sono Rosa Parks”, Migrarti