
Sfila il sogno del ‘Made in Libya’
Sul corpetto di un vestito da sposa sono ricamate le parole delle canzoni che accompagnano i cinque giorni di festeggiamenti per un matrimonio… Storia, cultura e tradizioni della Libia impresse su tessuti e gioielli. Con la moda la stilista Raja El Rayes racconta il suo paese e sogna un ritorno allo splendore per poter scrivere ‘Made in Libya’ su ognuno dei capi di abbigliamento da lei creato.
Intanto lo fa con il suo marchio ‘Ruji’, nato nel 2013, che sfila ormai negli eventi più esclusivi della moda italiana, tra cui AltaRoma. Caftani, tuniche, abiti da sera e da sposa dai colori sgargianti, seta lavorata a telaio, cotone impreziosito da fili d’argenti sono alcuni degli ingredienti dello stile El Rayes. Nella scelta dei tessuti e altri materiali unisce il vecchio al nuovo per rappresentare la storia travagliata della sua terra, sospesa tra passato e futuro. Presenta una donna libica che ama vestirsi e “sentirsi una regina”.
Da piccola a Tripoli è cresciuta in mezzo ai tappeti di seta che suo padre realizzava. Residente in Italia da 26 anni, non ha mai smesso di rincorrere un sogno, oltre a quello di far conoscere al mondo intero le eccellenze libiche: dare la possibilità ai giovani del suo paese di formarsi nel campo della moda e del design.
Un sogno naufragato con la caduta di Gheddafi e il conflitto tutt’ora in corso. In realtà un primo passo in quella direzione Raja lo aveva già compiuto dando vita a Tripoli al ‘Nadi al Banat’ (‘il Club delle Ragazze’), dove si tenevano corsi di cucito per insegnare alle più giovani le lavorazioni tradizionali, grazie al contributo di sarte esperte affinché il vasto patrimonio culturale continuasse a vivere. Il passo successivo sarebbe stato una vera e propria Accademia della Moda nella capitale libica, grazie al sostegno di Gabriella Ferrera, presidente dell’Accademia Euromediterranea di Catania, istituto di alta formazione nel campo della moda, dei gioielli, della fotografia e del design. Nonostante i colpi di mortai e l’incertezza sul futuro, le donne continuano a vestirsi e sposarsi e Raja si rifornisce in stoffe prodotte sul mercato interno libico.
Photo Credit © Raja El Rayes