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Nzima, scomparso fotografo lotta all’apartheid

Con la scomparsa del celebre fotografo Sam Nzima se ne va un pezzo di storia del Sudafrica. Nzima, deceduto all’età di 83 anni in un ospedale della provincia di Mpumalanga, è l’autore di uno scatto che ha fatto il giro del mondo in piena lotta all’apartheid.

La foto in questione ritraeva uno studente nero, Hector Pieterson, ucciso dalla polizia durante l’insurrezione a Soweto il 16 giugno 1976, portato in braccia da un altro studente in lacrime e una giovane studentessa in uniforme che corre accanto a loro.
Le manifestazioni di giugno 1976, durate tre giorni e concluse con almeno 170 vittime, segnarono un punto di svolta nella lotta al regime dell’apartheid in Sudafrica. Le proteste partite da Soweto si propagarono ai quattro angoli del paese, aprendo un nuovo periodo di militanza fino alla caduta del regime e l’elezione di Nelson Mandela nel 1994.

Lo scatto in bianco e nero di Nzima, autodidatta, fa parte delle 100 fotografie che hanno segnato la storia recente dell’umanità secondo il ‘Time Magazine’. Per questa foto iconica, che rivelò al mondo la brutalità del regime dell’apartheid, Nzima venne condannato a 19 mesi di carcere. Al termine di una lunga battaglia legale, è riuscito ad ottenere i diritti d’autore per il suo scatto più famoso.
“Con la sua macchina fotografica Sam Nzima ha catturato tutta la brutalità dell’oppressione dell’apartheid sulla storia e la psiche di un’intera nazione. Ci ricorderemo sempre della sua fotografia emblematica che mostra un giovane militante agonizzante, Hector Pieterson, diventato un simbolo della resistenza” ha dichiarato il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa nel suo omaggio al fotografo scomparso nel fine settimana.

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