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In Sudan sulle tracce dei re Nubiani

Una nuova piramide è stata scoperta nello stato sudanese del Nilo (nord-est) nell’area di Al-Bajrawiya. Sullo stesso sito, già iscritto al patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco, almeno altre otto piramidi sono già state rinvenute e studiate.

Dalle informazioni diffuse dopo le prime esplorazioni sembra che la piramide in questione si estenda per 10 metri al di sotto del terreno.

Il ritrovamento e la valorizzazione del patrimonio archeologico e storico del Sudan sono di fondamentale importanza per un prossimo rilancio del settore del turismo. Oggi il paese africano accoglie in media 15 mila turisti all’anno contro i 150 mila di un tempo, prima del conflitto in Darfur, delle violenze e delle sanzioni economiche dell’Occidente.

Inoltre sempre nell’antica città di Meroe, che sorge a circa 250 km a nord di Khartoum, una missione di archeologi ha recuperato ossa e oggetti depositati in una camera funeraria della piramide numero 9 di Al-Bajrawiya. Mahmud Suleiman, a capo della missione, ha riferito che appartiene al re nubiano Khalmani, che regnò dal 207 al 186 avanti Cristo, presumibilmente sepolto in questa piramide. Le ossa rinvenute potrebbero appartenere a diverse persone, ma la certezza si avrà solo dopo aver eseguiti i test del dna.

In un’altra camera funeraria è stato ritrovato un sarcofago che verrà aperto nei prossimi giorni; al suo interno gli studiosi sperano di scoprire i resti del re Khalmani in persona. In realtà questa stessa piramide è stata aperta quasi un secolo fa, nel 1923, dall’archeologo americano George Reisner. In Sudan le piramidi “nubiane” sono state poco esplorate rispetto alle vicine egizie; i primi scavi archeologici risalgono a circa 100 anni fa, molto più tardi rispetto alle missioni svolte in Egitto o in Grecia.

Nel bel mezzo del deserto nell’est del Sudan, lungo le rive del fiume Nilo, secondo alcune stime giacciono all’incirca 200 piramidi antichissime. La maggior parte di esse sono tombe di re e regine del Regno Meroitico, durato per oltre 900 anni. Come gli Egizi, i Nubiani seppellivano i membri della famiglia reale dentro strutture piramidali, per aiutare le loro anime a raggiungere l’aldilà.

Le piramidi di Meroe, più piccole delle cugine egiziane, sono conosciute come “nubiane” dal nome della Nubia, regione africana estesa tra l’Egitto meridionale (Bassa Nubia) e il Sudan settentrionale (Alta Nubia).

Sono più recenti di quelle dell’Antico Egitto: la loro costruzione infatti risale a oltre 500 anni dopo che nella valle del Nilo se ne era cessata la costruzione. Le nubiane appaiono anche decisamente più piccole: misurano dai 10 ai 30 metri in altezza contro i 146 della piramide di Cheope, hanno fianchi più ripidi, inclinati di 70 gradi contro i 40/50 delle piramidi egiziane, pietre più ruvide e presentano la camera funeraria non all’interno come per Chefren e Micerino, ma nelle parti interrate, sotto la struttura piramidale. Di alcune sono ben conservate le porta d’accesso, piccoli templi a base quadrata decorati con le gesta del defunto in bassorilievo.

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