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Berlino riconosce eroi indipendenza africana 

I nomi di alcune strade del quartiere africano di Berlino che ricordano la colonizzazione tedesca nel continente verranno modificati per rendere omaggio a militanti africani dell’indipendenza. Dopo dieci anni di dibattiti, i partiti di sinistra che amministrano il distretto di Mitte hanno approvato formalmente un testo che raccomanda il cambio di nome di almeno quattro strade.

“Ancora oggi il quartiere africano glorifica il colonialismo tedesco e i suoi crimini. Non è più compatibile con la nostra concezione della democrazia e ciò lede sul lungo termine alla reputazione della città di Berlino” ha riferito Melita Ersek, una portavoce dell’amministrazione comunale, citando il testo adottato da socialdemocratici, verdi e sinistra radicale.

Le strade in questione portano i nomi di diverse personalità tedesche legate all’occupazione brutale della Namibia, tra il 1884 e il 1918, dove decine di migliaia di membri delle tribù Herero e Nama sono stati brutalmente uccisi. Un massacro considerato dagli storici come il primo genocidio del secolo scorso.

Verranno sostituite tra le altre le targhe della Petersalle, che omaggia Carl Peters, fondatore dell’Africa tedesca dell’est, attuale Tanzania; della piazza Nachtigal, che ricorda Gustav Nachtigal, responsabile dell’annessione del Camerun e del Togo e della via Lüderitz, del fondatore dell’Africa tedesca del sud-ovest, Adolf Lüderitz.
Le strade ribattezzate faranno onore ad alcuni combattenti contro l’occupante tedesco: Rudolf Douala Manga Bell, eroe dell’indipendenza del Camerun; Anna Mungunda, donna Herero resistente; Cornelius Frederiks, capo dei Nama e Maji-Maji, nome dato alle insurrezioni delle tribù dell’Africa orientale contro le autorità coloniali tedesche, tra il 1905 e il 1907.

Nel gennaio 2017 due gruppi di popolazione indigena della Namibia hanno presentato un ricorso collettivo contro la Germania a un tribunale di New York per ottenere un indennizzo per il genocidio commesso in epoca coloniale ai danni degli Herero e dei Nama. Un procedimento giudiziario “irricevibile” secondo la magistratura tedesca che si è pronunciata in merito lo scorso gennaio.

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