
Social media, Africa e nuove tendenze
“I social media rappresentano un’opportunità eccezionale per l’Africa e per i giovani creatori del continente per farsi conoscere e influenzare la moda e i settori del fashion. Per questo è importante imparare ad usarli e a sfruttarne le potenzialità”: ne è convinto Ndjoko Defustel, blogger e influencer del fashion internazionale, icona di maison del calibro di Roberto Botticelli, Tombolini e Mondelliani, che AVANGUARDIE MIGRANTI ha incontrato all’Afro fashion week in corso in questi giorni a Milano.
Sesto figlio di una famiglia di Bahm, un villaggio del Camerun, Ndjoko ha cominciato a lavorare quando era alle scuole elementari. Prima nei campi e poi per strada, a vendere generi alimentari con un carretto. Dopo aver messo da parte qualche risparmio, aiutato dai suoi fratelli, è riuscito a partire alla vota di Bruxelles. È lì che la sua vita è cambiata davvero. Nella capitale belga Ndjoko ha lavorato come lavapiatti e nei call center, ma la passione per la moda non lo ha mai abbandonato.
“Mi vestivo con abiti e accessori che trovavo nei mercatini, cose che colpivano la mia attenzione” ricorda, “e un giorno, un fotografo di moda, Clyde Baron, che non conoscevo e non finirò mai di ringraziare, mi ha incrociato per strada e scattato una foto, postandola online”. La foto è diventata virale sui social network e a qual punto anche lui ha cominciato a postare le foto delle sue ‘creazioni’: look e accessori di marche famose o che lui stesso disegnava e tagliava, abbinati in modo originale e innovativo.
Le sue pagine web e blog sono sempre più frequentate. A Bruxelles ha la famiglia e un lavoro da informatico, a Milano il quartier generale delle pubbliche relazioni e la moda. «Non mi mantengo ancora completamente con quella, ma ci sono vicino. L’obiettivo è portarla in Africa, e creare una scuola e un ospedale a Bahm.
“L’Africa è un continente da scoprire, ricco e diverso. I grandi marchi lo hanno già capito e i riferimenti alla cultura africana nelle nuove collezioni sono sempre più numerose. Sento che il vento sta cambiando. Dobbiamo farci trovare pronti” osserva Defustel. E i numeri sembrano dargli ragione: il mercato dell’abbigliamento in Africa è stimato in 31 miliardi di dollari circa ed è in piena crescita. Il business della moda africana si sta evolvendo con piccole joint venture divenute fenomeni globali, crescita degli e-commerce e star del calibro di Beyoncé e Michelle Obama che indossano con fierezza i brand africani.
A portare la moda africana per le vie del Duomo è stata Michelle Francine Ngonmo, fondatrice dell’associazione Afro Fashion, nata per valorizzare l’Africa presentandola non più come povera e bisognosa, ma come vera e propria fucina di idee da cui sempre più creativi traggono ispirazione soprattutto nell’ambito della moda.
“Legacy” (“Eredità”) è il tema scelto dagli organizzatori della kermesse di quest’anno: un riferimento al patrimonio culturale del continente che farà conoscere una decina di designers emergenti, accomunati nelle loro creazioni da influenze di provenienza e derivazione africana.
Secondo Ngonmo infatti, “è arrivato il momento per gli stilisti afro di riappropriarsi e abbracciare la loro creatività e originalità” diventando finalmente “protagonisti e non più semplici spettatori” nell’industria del fashion.
Foto Credit: © Afro Fashion Week Milano 2017