
Una riforma di civiltà
Non si danno per vinti e dopo la ‘pausa’ estiva delle istituzioni, il movimento #ItalianiSenzaCittadinanza e L’Italia sono anch’io hanno convocato un altro sit-in a Piazza Montecitorio, a Roma, martedì 12 settembre alle ore 14. “Il Senato approvi entro settembre la legge sulla cittadinanza. Basta rinvii. Non vogliamo più aspettare!”: è questo l’appello lanciato dai due gruppi alla vigilia della manifestazione.
Anche se esponenti di governo e della maggioranza assicurano di voler approvare la legge di riforma della cittadinanza in questa legislatura, di fatto non si sa ancora quando si terrà la discussione in aula al Senato. Proprio domani la riunione dei capigruppo dovrebbe fissare la calendarizzazione dei lavori. “Noi chiediamo che il primo provvedimento all’ordine del giorno sia questo. Da troppo tempo aspettiamo che le promesse fatte si traducano in atti concreti e intanto un milione di giovani di origine straniera, nati o vissuti per anni nel nostro paese, non sono ancora cittadini italiani per legge, anche se lo sono di fatto”, sottolineano gli esponenti dei due movimenti in prima linea nella battaglia politica, ma soprattutto in difesa dei diritti.
La protesta si terrà in Piazza Montecitorio dopo che la Questura ha negato la possibilità di radunarsi nei pressi di Palazzo Madama. “Abbiamo però chiesto ai senatori, compreso il capogruppo del Pd Zanda, di raggiungerci perché ci ragguaglino sulle proposte di calendarizzazione dei lavori che faranno. Noi chiediamo che ci venga assicurato che entro settembre lo ius soli venga approvato. Non possiamo accettare che per calcoli politici i diritti di una parte così consistente di giovani vengano ignorati”, insistono da #ItalianiSenzaCittadinanza e L’Italia sono anch’io.
Lo scorso luglio le dichiarazioni del Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, annunciando “l’impossibilità di approvare la riforma prima dell’estate”, hanno avuto l’effetto di una doccia fredda per gli 815.000 ragazzi da anni in attesa di giustizia sociale.
“Crediamo nella politica. Non crediamo più nei politici che ci hanno delusi e traditi”, aveva commentato in un’intervista realizzata per l’agenzia stampa Agi, Elvira Ricotta Adamo, esponente di spicco del movimento #ItalianiSenzaCittadinanza, da mesi in prima linea nella battaglia per l’approvazione della legge di cittadinanza, lo Ius Soli.
“In questa battaglia molti di noi ci hanno messo la faccia. Ma anche loro ce l’hanno messa con noi. Quante volte ci hanno promesso che avremmo portato a casa questa riforma che loro stessi, a cominciare da Renzi, hanno definito una ‘Riforma di civiltà’”, sottolineava con tono deciso la trentenne, nata a Manila nelle Filippine, arrivata in Italia a soli 12 giorni. Ha vissuto a Piazza Armerina, studiato all’Università di Catania e si è trasferita a Roma sei anni fa.
“Vorrei avere i video di tutte le volte che ci hanno stretto la mano ai vari incontri avuti con loro in diverse sedi. Tutte le belle dichiarazioni rilasciate. Le bandierine sventolate in cui si stampavano sul petto lo stemma dei paladini della giustizia”, ha scritto Elvira su Facebook, usando come lo fa da mesi con i suoi compagni di lotta gli hastag ≠italianisenzacittadinanza≠IusSoli≠IusCulturae.
“Loro non ci hanno mai dato un termine preciso. Siamo stati noi ad avere esercitato forti pressioni per ottenere il voto della legge in Senato prima della pausa estiva. Sappiamo bene che se slitta a settembre, si andrà per le lunghe, praticamente a data da destinarsi. In autunno ci saranno ben altre priorità”, deplorava la giovane attivista.
Sul voto i giovani, e meno giovani, difensori dello Ius Soli sapevano bene che da solo il Pd non poteva farcela, quindi “non va demonizzato poiché non è l’unico responsabile di questo fallimento”. Il rinvio del voto al Senato e la nuova dinamica che ne scaturisce “è soltanto il risultato di beghe all’interno dei partiti, non solo del Pd (…) In autunno ci saranno le elezioni in Sicilia e Alfano sta strumentalizzando lo Ius Soli in vista di questa scadenza”, ha precisato Elvira.
In base alla legge vigente un giovane straniero può chiedere la cittadinanza italiana tra il 18° e il 19° compleanno a patto di aver vissuto nel Paese senza alcuna interruzione e di avere con la sua famiglia alcuni requisiti economici. Dalla richiesta formale possono passare diversi anni.
La legge in esame al Senato dallo scorso giugno, dopo essere rimasta bloccata in commissione per mesi – già approvata dalla Camera dei Deputati il 13 ottobre 2015 – prevede uno Ius Soli temperato e introduce lo Ius Culturae, consentendo per la prima volta ai bambini entro i 12 anni, anche se non nati in Italia, di chiedere la cittadinanza a patto di avere studiato in Italia per cinque anni. “Questa legge non è perfetta essendo il prodotto di una serie di tagli e cuci. E’ un compromesso ma rappresenta per noi un passo avanti, un punto di partenza necessario per agire sul presente e costruire l’Italia di domani”, proseguiva Elvira, cittadina italiana. Anche se italiana di fatto e di diritto, ha deciso di cominciare questa battaglia in reazione alle discriminazioni sociali e culturali subite. Ha fondato la prima associazione mentre studiava, chiamata “Seconda generazione Catania”, e da quando vive nella capitale ha dato vita a “Questa è Roma”, in prima linea per politiche di inclusione.
“Sono, siamo convinti che la battaglia per la cittadinanza va portata avanti su un doppio binario: quello della legge per lo Ius Soli ma anche leggi per favorire di fatto l’inclusione delle seconde generazioni a scuola, nella società, nella vita lavorativa, affinché siano davvero riconosciute e trattate su un piede di parità”, insisteva l’interlocutrice.
Nella battaglia degli Italiani Senza Cittadinanza si sono mobilitati alcuni comuni italiani, tra cui Reggio Emilia, Modena e Padova. Citando un proverbio africano a lei caro – “Quando gli elefanti combattono, è sempre l’erba a rimanere schiacciata” – Elvira ha ribadito che “non smetteremo di lottare perché i politici e le poltrone passano. La Politica resta. La Storia prima o poi ci darà ragione e noi saremo lì ad aspettarvi”. E’ questa la promessa che fa la giovane donna a se stessa e a tutti gli italiani senza cittadinanza, quelli di oggi e di di domani.
Photo Credit: © Millo, Italiani senza cittadinanza