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Dal design alla cucina, avvincente african style

Oltre la narrazione mainstream che fossilizza l’Africa in un’immagine negativa – conflitti, povertà, fame, malattie, migranti – stanno emergendo sempre con maggior slancio e forza tutti gli influssi culturali del continente giovane, fonte di ispirazione ai quattro angoli del pianeta.

Già da alcuni anni gli stilisti di moda hanno ampiamente attinto al ricchissimo patrimonio di colori, stampe, tessuti, materie prime e panorama africani: Etro, Cavalli, Stella Jean, Louis Vuitton per citarne solo alcuni. Ma, al di là della crescente popolarità dei motivi etnici, il vento d’Africa che soffia sulla moda incontra le tradizioni occidentali, dando vita a creazioni ‘contaminate’, frutto di diverse culture che vengono mixate più volte.

Nel panorama internazionale si stanno facendo largo i giovani stilisti africani, presenti ormai ai più grandi eventi da Londra a Parigi, da New York a Milano passando per Firenze. Sul fronte Menswear, Pitti Uomo a Firenze ha ospitato un evento speciale: Generation Africa, nel corso del quale designer come Akjp, Ikiré Jones, Lukhanyo Mdinigi x Nicholas Coutts e U.Mi-1 hanno presentato le proprie creazioni.

Sul fronte del design, la casa automobilistica tedesca Bmw ha stretto una collaborazione con la pittrice sudafricana Esther Mahlangu, 81 anni, dando vita ad una allegra Bmw Serie 7.

L’Afro Chic è la carta vincente anche nel mondo dell’arredamento e dell’oggettistica che sta mixando stili africani e occidentali, producendo maschere, vasi, stampe tribali e motivi animalier. Al Design Indaba di Città del Capo in Sudafrica, Ikea ha radunato i principali talenti del continente per realizzare una nuova linea che racconti a livello internazionale l’African Style di oggi. “Vogliamo imparare dall’esplosione creativa che sta tenendo banco in diverse città africane in questo momento per diffonderla nel resto del mondo, lavorando con artisti di diversi paesi, ognuno con il suo punto di vista sul design”, ha detto Johanna Martin di Ikea alla rivista Quartz.

 

 

Altrettanto variegata è l’offerta culinaria del continente sia per le materie prime che per le tradizioni, con piatti molto diversi tra di loro. Un esempio eccellente è rappresentato dai vini di alta qualità prodotti in Sudafrica, con diversi ceppi, molti dei quali di origine francese – Pinot nero, Cinsault – che hanno trovato il terreno ideale nella patria di Mandela. A Milano ha partecipato a Identità Golose lo chef Kobus van der Merwe del ristorante Wolfgat di Paternoster, in Sudafrica.

E’ decisamente giunta l’ora di andare oltre gli stereotipi per scoprire tutte le risorse e le bellezze dell’Africa, che inventa, crea, cresce e sogna un futuro diverso.

 

Photo Credit: © Pitti Uomo, Ikea, AVANGUARDIE MIGRANTI

 

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