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Black is beautiful, stop creme schiarenti

A denunciare il razzismo dell’alta moda sono state, tra le altre, Naomi Campbell e Iman Abdulmajid, che in più occasioni hanno accusato fashion designer, pubblicitari e organizzatori di discriminare le top model nere, favorendo le bianche.

Al di là di queste due icone della moda e dello star system, in gran parte dell’Africa la pelle chiara viene ancora considerata sinonimo di bellezza e il mercato delle creme schiarenti prospera.

Le usano regolarmente il 77% delle nigeriane. Il fenomeno riguarda anche i paesi europei d’immigrazione, compresa l’Italia. Con conseguenze dannose per la salute: alcuni prodotti contengono sostanze nocive, irritanti, allergeniche, potenzialmente cancerogene. Il business dei cosmetici destinati a schiarire la pelle vale quasi 10 miliardi di dollari.

A battersi per il riscatto della bellezza black è l’estetista-donna d’affari ghanese Grace Amey-Obeng. Venticinque anni fa ad Accra ha aperto un primo modesto centro estetico. Oggi dirige Forever Clair Group, un impero imprenditoriale che fattura dieci milioni di dollari l’anno e dà lavoro a più di cento persone, vendendo in otto nazioni africane e in Gran Bretagna cosmetici di qualità per la cura e la valorizzazione della bellezza afro.

Photo credit: © Miss Ebene

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